domenica 26 agosto 2012

errori e omissioni vecchi e nuovi, bomba ecologica nella falda della discarica di Borgo Montello

Errori e omissioni vecchi e nuovi La bomba ecologica in falda SCAVI, sospetti e recriminazioni non bonificheranno l’area di via Monfalcone su cui insistono da decenni due discariche colossali che oggi vengono gestite all’insegna di tutti gli accorgimenti tecnici e nel rispetto delle norme. Qualche decennio fa, e non vale nemmeno la pena stare a spulciare negli archivi per individuare questo o quel gestore, la materia dei rifiuti veniva tratta in maniera assai diversa. Basti pensare che il Comune di Latina ha gestito il vecchio invaso oggi denominato S-0 sversando direttamente sul terreno ogni sorta di rifiuto raccolto, fino ad innescare la bomba ecologica che oggi manifesta i propri effetti contaminando in maniera forse irreversibili la falda acquifera che scorre nelle zone di Borgo Montello e Borgo Bainsizza. Speriamo davvero che le ruspe in azione in questi giorni non trovino bidoni con sostanze tossiche o radioattive, come si presume e si sospetta, ma nel migliore dei casi, sotto quella collina costruita negli anni accumulando rifiuti, ci sarà comunque qualcosa di molto simile. Veleni, in ogni caso. Né vale rincorrere la scia delle responsabilità per i livelli di inquinamento attuali, accertati e permanenti: l’inchiesta con cui il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Miliano aveva cercato di stabilire quale delle due discariche in esercizio avesse provocato l’inquina - mento della falda acquifera, è approdata ad una conclusione farsesca che inevitabilmente andrà presa per buona perché accreditata da un consulente nominato dalla stessa Procura: il sottosuolo di entrambi gli impianti è un campo minato, ma le responsabilità sono di un solo gestore, benché i liquidi contaminati siano stati prelevati dai pozzi-spia di tutte e due le discariche. Si andrà a processo, si arriverà ad una sentenza, ma nessun verdetto restituirà alle falde di quella zona la purezza di un tempo. Non è una resa. Se non c’è una presa di coscienza condivisa sugli errori commessi e sulle iniziative da assumere non si va da nessuna parte. Latina Oggi 26 agosto 2012

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