mercoledì 25 luglio 2012

Nettuno omicidio Pellino, dopo gli incendi di Ostia

ricevo e pubblico il comunicato di Antonio Turri Oggetto: omicidio Pellino, dopo gli omicidi di Ostia si allunga la scia di sangue sul litorale laziale Appare difficile pensare, che l’omicidio compiuto ieri pomeriggio in pieno centro storico a Nettuno sia riconducibile ad un killer isolato. La sensazione è che ci sia una sorta di vero e proprio controllo “militare” del territorio da parte di gruppi criminali ben organizzati in grado di progettare un’esecuzione che come sempre accade per gravi fatti di cronaca come questo parla anche ai vivi. L’amministrazione comunale di Nettuno, non può sottovalutare o ridimensionare l’accaduto, lo stesso vale per tutte quelle istituzioni che rappresentano la pubblica sicurezza sul territorio. l'omicidio Pellino sembrerebbe smentire clamorosamente viste le modalità di esecuzione, quanti sostengono che le mafie "militari" non abbiano il controllo del territorio in vaste aree della Capitale, della provincia di Roma e della regione Lazio. L'assassinato è considerato dagli inquirenti elemento di spicco del clan Moccia, sodalizio criminale operante nel Lazio sin dalla metà degli anni '80. Ne sono prova le consistenti confische di beni in danno del clan già attivo nelle zone del basso Lazio. Seppur ancora prematuro, non si può escludere che l'omicidio possa essere inquadrato nella guerra tra diversi gruppi criminali in atto nell'area romana a causa della riduzione degli spazi di "guadagno" nelle attività delinquenziali, che risentono in alcuni "settori" quali il traffico e lo spaccio di stupefacenti e le estorsioni un calo dovuto agli effetti della crisi economica che investe in generale il Paese. Gli omicidi del 2011 avvenuti ad Ostia ed il ritrovamento della bomba presso un noto stabilimento balneare della stessa località avvenuto solo alcuni giorni fa, sembrano delineare uno scenario inquietante. C'è necessità di aumentare il livello di consapevolezza nei cittadini, nei partiti e nelle istituzioni sul fatto che Roma, le sue periferie ed i comuni limitrofi con particolare attenzione al litorale laziale da Civitavecchia a Minturno sono da molti anni base operativa di mafie di importazione e mafie autoctone da contaminazione che tendono a monopolizzare le attività economiche illegali reinvestendo gli immensi proventi nelle attività economiche legali.

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