domenica 29 aprile 2012

rifiuti: aumenta la confusione in provincia di Latina, rischio emergenza

Aumenta la confusione delle istituzioni in materia di rifiuti, già a livelli elevati per le sanzioni della comunità europea nei confronti dell'Italia perché continua a conferire in discarica i rifiuti solidi urbani senza il necessario trattamento e con una percentuale di differenziata ridicola. Durante uno dei tanti incontri con i ragazzi uno mi ha chiesto cosa bisogna fare per contrastare i disegni e i progetti della criminalità organizzata. Sicuramente la differenziata e certamente abolire discariche e inceneritori da sempre oggetto di interessi da parte delle ecomafie. Invece il ministero dell'ambiente critica il piano regionale dei rifiuti del Lazio e interviene quasi ogni giorno per evitare ulteriore emergenza per gli errori di programmazione. La Provincia di Latina critica lo stesso piano regionale dei rifiuti, avanza ricorsi ai vari livelli, si oppone in ogni sede alla Polverini. Anche il comune di Latina chiede notizie. La Regione scrive a comune e procura temendo ulteriore emergenza. Intima ai comuni di conferire in discarica solo i rifiuti «residuali ad un trattamento preventivo fondato sul riciclaggio e il recupero». E' evidente che da maggio la maggior parte dei comuni rischia di non poter conferire i suoi rifiuti a Borgo Montello. Tra questi sicuramente Latina e Pontinia fermi ad una percentuale che supera di poco il 20%. Per giovedì è fissata una riunione in Regione che certamente non sarà risolutiva. Intanto le autorizzazioni alle 2 ditte che gestiscono la discarica di Borgo Montello erano state rilasciate con validità fino al 6 aprile. Tra l'altro la comunità europea non ammette la tritovagliatura come metodologia di trattamento attraverso la quale è possibile sversare in discarica. E' evidente che se comuni e provincia non decidono seriamente di incrementare la differenziata i cittadini saranno costretti a pagare 3 volte l'incapacità dei loro amministratori: 1. conferimento in discarica (aumentato del 17% lo scorso anno); 2. trasporto a centri di pretrattamento fuori provincia con forti costi di trasporto (oltre che di trattamento); 3. perdendo materie prime che possono essere riusate e riciclate e posti di lavoro che si otterrebbero con la raccolta differenziata. Forse adesso i cittadini decideranno di fare una class action contro i loro amministratori incapaci? Oppure scrivere alla corte dei conti per gli stessi motivi? E intanto le bollette per lo smaltimento dei rifiuti aumenta. Giorgio Libralato Ecco l'articolo di oggi sul quotidiano Latina Oggi L’ordine di utilizzare l’impianto autorizzato ad Aprilia e quelli delle province vicine Rifiuti, diktat della Regione Un richiamo formale ai Comuni: mai più in discarica senza pre trattare QUESTA volta la Regione Lazio lascia poco margine ai Comuni su come trattare e conferire i rifiuti a Borgo Montello. Con un nota del 26 aprile il direttore dell’Area «ciclo rifiuti» della Pisana ha praticamente intimato ad ogni Comune della provincia di Latina di portare in discarica solo i rifiuti «residuali ad un trattamento preventivo fondato sul riciclaggio e il recupero». Di più: la Regione ricorda altresì che «l’Ato di Latina ad oggi dispone di un solo impianto in esercizio per il trattamento del rifiuto urbano indifferenziato prodotto dal medesimo Ato. Un secondo impianto, autorizzato nel 2009, sarebbe in grado di rendere autosufficiente l’intero Ato ma sullo stesso «grava un contenzioso protrattosi fino alla sentenza del Consiglio di Stato del 13 aprile 2012 che, accogliendo il ricorso della società, ha sbloccato la sua realizzazione e messa in esercizio, fino alla quale resterà il deficit di trattamento». Dunque l’azio - ne legale posta in essere d al l’amministrazione provinciale di Latina per evitare che Ecoambiente realizzasse il secondo impianto di trattamento tmb ha portato i Comuni sull’orlo della illegalità nel conferimento e assai vicini all’emergenza, ancora non del tutto scongiurata. Le autorizzazioni a conferire nei due siti di Montello gestiti da EcoAmbiente e Indeco sono scadute e la Regione non solo non le rinnova ma ha dato, con questa nota, anche le indicazioni da seguire per superare lo staccaggio fuori norma. Per la Regione ciascun Comune dovrà portare i rifiuti presso Rida Ambiente di Aprilia che possiede appunto l’unico impianto autorizzato e funzionante; tutto questo fino ad esaurimento della capacità di trattare della stessa Rida. La restante parte dei Comuni dovrà portare i propri rifiuti per il pre trattamento presso gli altri impianti autorizzati delle province limitrofe, ossia Roma e Frosinone. Dunque stop al svolta conferimento senza il pre trattamento e la disposizione diventerà operativa a breve; per il tre maggio è fissata una riunione presso la Regione Lazio nel corso della quale saranno ribaditi i concetti espressi nella nota e messi a punto i dettagli per potenziare la raccolta differenziata anche sulla base delle linee guida per la gestione della raccolta differenziata contenute in una delibera recente, del 13 aprile 2012. L’inter - vento della Regione apparentemente è risolutivo del problema delle due discariche e del conferimento illegittimo, ma in realtà ci sono dei problemi. Intanto l’Ato di Latina è un’entità astratta, al punto che non riesce a coordinare i Comuni neppure per la riunione anti emergenza che si doveva tenere quindici giorni fa e che non si riesce a convocare. Doveva procedere alle convocazioni il presidente della Provincia, ossia esattamente colui che ha «bloccato» il secondo impianto di trattamento. Motivo per cui si è arrivati a questo punto, quasi senza via d’uscita. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5df0bedc3/pag07_latina.pdf TERZA VIA Ecoambiente propone un’altra tecnica LA riunione in Regione di giovedì prossimo non sarà semplice, anzi probabilmente sarà molto spinosa. Ad ogni modo una delle società di gestione dei siti, la stessa che dal 2009 era pronta a costruire il secondo impianto di trattamento, si presenta con una proposta alterativa al trattamento fuori provincia dei rifiuti dei Comuni. Fermo restando il dato in base al quale la Rida di Aprilia da sola non può pre trattare tutti i rifiuti dell’Ato, anche se adesso i Comuni non si servono (nessuno!) di quello stabilimento continuando a conferire in modo illegitimo. Eco Ambiente presenterà in Regione una «metodica innovativa fondata sulla separazione della frazione secca da quella umida e sulla biostabilizzazione della frazione organica ». In questo modo si potrebbe arrivare ad un contestuale utilizzo di questa tecnica (se approvata dalla Regione) per una parte dei rifiuti prodotti in Provincia e per l’utilizzo dell’impianto autorizzato di Aprilia per gli altri fino al completamento della procedura legittima per l’in tero quantitativo di rifiuti prodotti in provincia di Latina. Questa invece l'immagine del quotidiano La Provincia di oggi http://ww7.virtualnewspaper.it/quotidiano/books/120429latina/index.html#/4/

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