venerdì 23 marzo 2012

Pontinia, il progetto del mega centro commerciale nell'ex Mira Lanza che nessuno ha visto

Iniziamo ad analizzare il progetto e l'impatto del nuovo centro commerciale di Mesa. Cosa c'è nell'area dell'ex sito industriale della Mira Lanza dove sorgerà il più grande centro commerciale della provincia di Latina? Basta leggere i documenti ufficiali per la valutazione di impatto ambientale del progetto per scoprire che, lo stesso progetto, non l'ha visionato nessuno, né sono state presentate osservazioni. E' un po' strano per uno dei più discussi progetti della storia di Pontinia. Le associazioni dei commercianti e gli stessi operatori hanno inviato numerosi comunicati e rilasciato interviste in cui manifestavano dubbi e contrarietà. Ma solo a parole. Chi si legge la V.I.A. Scopre che l'obiettivo principale dell'intervento la messa in sicurezza dell'intero complesso produttivo, mediante rimozione di tutti i prodotti stoccati nei magazzini, serbatoi, impianti e la pulizia di tutte le aree, comprese quelle a verde. Per molte coperture si dichiara la presenza di amianto. Domanda: ma in attesa che inizino i lavori (ammesso che ciò succeda) chi si occupa della messa in sicurezza? Chi ne sorveglia lo stato, l'eventuale degrado e inquinamento? Poi altro obiettivo la rimozione di tutti i materiali contenenti amianto, indagine ambientale su tutto il sito, indagini chimico-fische su campioni di terreno, acque sotterranee. Infine demolizione e ricostruzione con cambio di destinazione d'uso. L'area è gravata dai vincoli della fascia di rispetto di ml 150 dall'argine del canale Linea Pio (legge 1497 e PTPR), piano assetto idrogeologico (PAI), fascia di rispetto archeologico già individuate come da lettera a, comma 3, articolo 13 LR 24/98 per il vincolo idrogeologico. Sono interessati corsi d'acqua in posizione occidentale e a nord del lotto. La rotatoria che sarebbe da realizzare sull'Appia interessa un'area soggetta a vincolo storico-archeologico per i quali si prevedono indagini preventive per non interferire in maniera distruttiva con siti preesistenti. Per tali indagini occorre chiedere informazioni alla Soprintedenza Archeologica che dovrà coordinare eventuali interventi. Quindi non vi è nessuna certezza che tale rotatoria possa essere realizzata ne sembra ne sia stata chiesta apposita autorizzazione. Saranno abbattuti almeno 4 pini e a compensazione ne dovranno essere messi a dimora almeno 40. La VIA è ovviamente contraddittoria quando afferma che non sono previste opere di alterazioni e scavi. Si afferma che il recupero avverrà in un'area molto compromessa per manufatti obsoleti, degradati. Devono essere messe in sicurezza e bonificate addirittura le acque superficiali e le falde sotterranee. Finora si dichiarano allontanate dal sito le materie prime, le parti metalliche (serbatoi, macchinari) e una parte del materiale contenente amianto (la copertura dei fabbricati per una superficie di circa 8.500 mq), lastre in alluminio e altro. Sono in corso invece la qualificazione dei rifiuti esistenti, la rimozione dei rifiuti solidi nella vasca del depuratore, il monitoraggio delle matrici ambientali, la verifica sui pozzi, le analisi chimiche sui campioni prelevati, le analisi di laboratorio del terreno, la verifica dei livelli di contaminazione. Finora si dichiara che tutti gli esami di inquinamento rientrano nella norma.
Giorgio Libralato da Il settimanale di Latina del 17 marzo 2012

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