mercoledì 28 dicembre 2011

film contro le multinazionali, Davide contro Golia in aguasalta.com

Video virali, eroi glocal e domini web
Il film anti-multinazionali è già cult
La commedia portoghese "Aguasaltas.com" racconta la lotta di un piccolo villaggio contro un colosso che vuole "rubare" il suo indirizzo internet. Ma qui in Italia il film fa discutere anche per la campagna promozionale online: un falso filmato giornalistico sulla trasformazione del Trasimeno in un parco acquatico
di CLAUDIA MORGOGLIONE

ROMA - L'idea è vecchia quanto il mondo: Davide contro Golia, la piccola comunità contro il grande impero, la forza della semplicità e della buona volontà contro l'arroganza del potere e dei soldi. Argomento sfruttatissimo eppure sempre appassionante, portato al cinema innumerevoli volte. Ma Aguasaltas.com - Un villaggio nella Rete, sorridente commedia portoghese in arrivo nelle nostre sale il 28 dicembre, aggiunge una nuova variazione sul tema. Stavolta, infatti, la battaglia è, da un lato, tutta telematica: un piccolo villaggio non si piega alla prepotenza di una multinazionale che vuole "rubare" il suo dominio web. E dall'altro è decisamente glocal: la forza dell'appartenenza a un territorio, per quanto piccolissimo, in contrapposizione alla globalizzazione dei marchi e dei prodotti. E con una battuta cult, pronunciata sullo schermo dal parroco: "Se Gesù fosse vivo oggi, avrebbe il suo sito internet".

LE IMMAGINI 1 http://trovacinema.repubblica.it/film/fotogallery/aguasaltaspuntocom-un-villaggio-nella-rete/410609-
LA CLIP 2 http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/film/aguasaltaspuntocom-un-villaggio-nella-rete-clip/31200165/1/1

Ma la pellicola, diretta da Luis Galvao Teles, qui in Italia si è fatta notare anche per motivi non strettamente cinematografici. Merito (o colpa?) di un video virale realizzato qualche tempo fa per il lancio nel nostro Paese: un perfetto falso servizio televisivo, realizzato con la complicità della testata locale Umbria 24, in cui una sedicente inviata dall'accento anglosassone racconta le proteste degli abitanti del Trasimeno contro una multinazionale spagnola, la Drinam (la stessa del film) decisa a trasformare il lago in un chiassoso parco acquatico. E ai residenti, come compensazione, viene offerta una fornitura di acqua minerale chiamata, appunto, Aguasaltas... Caricato sul sito di Umbria 24, il video è stato preso sul serio, e ha provocato un allarme vero. Subito dopo, ovviamente, il falso è stato svelato.

IL VIDEO VIRALE 3
http://trovacinema.repubblica.it/multimedia/film/quotallarme-trasimenoquot-ma-e-solo-la-pubblicita-di-un-film/31200162/1/1

E adesso questa piccola commedia made in Portugal sbarca nei nostri cinema, nella speranza di conquistare una nicchia cinefila nella lotta tra giganti natalizi. Protagonista della storia èPedro (Joao Tempera), ingegnere di Lisbona in trasferta nel minuscolo e sperduto villaggetto di Aguasaltas, nella speranza di costruire una strada di accesso. Per perorare la causa, ha aperto anche il sito aguasaltas.com, con video e piccole scene di vita quotidiana coi circa 50 abitanti del paesino. Quasi tutti anziani che di internet non sanno assolutamente nulla. Proprio quando sta per tornare nella capitale, si viene a sapere che il colosso spagnolo Drinam vuole imporre di chiudere il dominio, perché ha registrato a livello internazionale il marchio agasaltas che è il nome della sua acqua minerale; se il villaggio non soddisferà la richiesta, verranno chiesti 500 mila euro di danni. La cosa lascia interdetti i residenti, che si dividono sul da farsi. La maggioranza, però, vuole resistere all'arroganza "global" della Drinam: e ingaggia una lotta senza quartiere contro il colosso, coinvolgendo prima i media nazionali, poi il mondo intero...

Ispirato alle commedie sociali e localistiche inglesi stile Svegliati Ned, il film ha anche un suo lato populista in senso buono: alla Frank Capra, per interderci. "E' un opera che vuole essere un inno alla sempliciyà - ha spiegato il regista - nato ispirandosi ad alcuni fatti di cronaca realmente accaduti. Come l'episodio avvenuto nel 2000, quando il gigante Vivendi pagò circa 4 milioni di euro a uno dei portavoce dei sans papier francesi, per utilizzare il dominio Vizzavi.fr che lui aveva registrato". Quando la realtà somiglia tanto all'immaginazione.
(27 dicembre 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2011/12/27/news/aguasaltas-27040402/

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