lunedì 21 novembre 2011

rifiuti, la procura chiede il sequestro Testa di Cane, si teme altra Malagrotta

Rifiuti a Roma, la procura
chiede il sequestro di Testa di Cane La società di Manlio Cerroni continua la messa in opera della discarica. Il Fattoquotidiano.it riprende le ruspe a lavoro. I comitati: " Temiamo un'altra Malagrotta". I carabinieri del Noe, dopo un esposto, indagano sulla regolarità dei lavoriLa discarica di Testa di Cane A sinistra c’è la montagna di pattume di Malagrotta, a destra sorge il nuovo invaso di Testa di Cane, a poca distanza il centro abitato della Massimina. Tutto di proprietà dell’avvocato Manlio Cerroni che gestisce l’emergenza infinita dei rifiuti di Roma. Malagrotta dovrebbe chiudere entro il 31 dicembre, ma si teme un’ulteriore proroga, le aree individuate dal prefetto commissario Giuseppe Pecoraro non saranno pronte per quella data. In molti temono che Testa di Cane possa essere la soluzione per scongiurare una capitale invasa da montagne di monnezza. La Giovi, società della galassia Cerroni, sta realizzando scavi e lavori nel sito adiacente a Malagrotta, in forza di un’ordinanza regionale, datata 2005, che autorizzava la realizzazione in un solo lotto sperimentale. L’incubo di una nuova Malagrotta si materializza e così i comitati hanno presentato un esposto ai carabinieri del Noe. “Abbiamo denunciato – spiega Sergio Apollonio del comitato Malagrotta – che questi lavori in corso non sono, come pretende la Giovi, in applicazione della vecchia ordinanza del 2005 che prevedeva un’operazione di ripristino ambientale in un solo lotto sperimentale, ma sono propedeutici alla realizzazione di un invaso”.


La Procura ha chiesto il sequestro dell’area per inadempienze nell’autorizzazione agli scavi e alla realizzazione dell’invaso. Manlio Cerroni, in diverse occasioni, ha precisato che quel sito è destinato a raccogliere esclusivamente i residui di lavorazione degli impianti Tmb e le scorie vetrificate dei gassificatori. Il comitato cita una lettera inviata alla regione dalla Giovi, ad inizio anno, che propone di raccogliere nella discarica anche rifiuti indifferenziati. Nella missiva si precisa che “ con gli ulteriori lotti progettuali si ha una volumetria complessiva di oltre 5.000.000 di mc (…)” e “poiché gli invasi sono programmati e realizzati, a miglior garanzia, nel rispetto alle prescrizioni per le discariche per rifiuti non pericolosi, essi potranno, occorrendo, ricevere rifiuti indifferenziati e più ancora rifiuti triturati”. Il gruppo di Manlio Cerroni offre la disponibilità di volumetrie nei suoi siti, in caso di ‘incapacità’ delle istituzioni. “ Siamo contrari – conclude Apollonio – a ogni ipotesi di invaso in quest’area dove insiste già la discarica di Malagrotta, a due passi dal centro abitato”.
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