venerdì 28 ottobre 2011

piano casa Lazio, la Polverini cambia con le indicazioni del governo

Stando alla pagina di Roma de La Repubblica la Polverini dopo aver fatto fuoco e fiamme sembra che adeguerà il piano casa alle legittime richieste del governo. Piano casa quindi che cambierà un'altra volta.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/10/27/news/galan_allibito_dalla_governatrice_prepotente_e_vuole_forzare_la_legge-23938242/

Galan: "Allibito dalla governatrice
è prepotente e vuole forzare la legge"
Stoccata del ministro: si capisce che non ha studiato a Eton. Da quando sono a Roma ho visto cose dell'altro mondo. Fortuna che sono temprato, c'ho un carattere solido
di GIOVANNA VITALE
Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Giancarlo Galan
"Sono allibito". All'indomani del terremoto provocato dall'impugnazione del Piano casa da parte del governo, il ministro Giancarlo Galan sembra l'eroe di Blade runner. Solo che i suoi Bastioni di Orione sono le Mura Aureliane: "Da quando sono a Roma ho visto cose dell'altro mondo. Fortuna che sono temprato, c'ho un carattere solido", sorride il titolare dei Beni culturali.

Ministro, ma perché lei con la Polverini non s'è mai preso?
"Non so dire... Ci sono alcune cose che mi dan fastidio: 'sto atteggiamento prepotente, "parlo con il premier"... io non ho mai telefonato a Berlusconi, ho fatto 15 anni il presidente del Veneto, ho fatto l'unico Piano casa che ha funzionato... Mi son risolto sempre tutto da solo. È poi stupefacente questo uso disinvolto del linguaggio, poco raffinato: uno che non la conosce, capisce subito che non ha studiato a Eton".

Allora ha ragione la Polverini quando dice, a proposito della bocciatura del Piano casa, che c'è accanimento da parte sua...
"Sa qual è la cosa che mi colpisce di più? Questo voler pretendere di forzare norme che, dalla Costituzione in giù, sono scritte in tutte le leggi italiane. Non è questione di governo amico. La Costituzione prevede che la tutela del paesaggio sia affidata allo Stato e io la esercito. Un Piano casa deve prevedere che si facciano ampliamenti, cambi di destinazione d'uso, ma non che una legge regionale possa scavalcare la legge nazionale per costruire
un impianto da sci o una sessantina di darsene".

La giunta del Lazio obbietta che queste infrastrutture sono strategiche per lo sviluppo della Regione.
"Ma mica io dico di non farle. Le costruiscano pure, ma secondo le norme dello Stato e quindi con l'autorizzazione degli organi di cui lo Stato si serve per esercitare il potere di tutela. Io li avevo pure avvertiti a luglio, ma apriti cielo: hanno reagito come se avessi commesso chissà quale delitto. Invece bastava fermarsi un attimo e vedere quali interventi fare per evitare lo stop del governo".

Intanto la governatrice ha invocato un chiarimento e oggi ha incontrato Alfano, insieme a un drappello di big pidiellini. Com'è andata la riunione?
"Non lo so perché non mi interessa. Lei è il capo di una Regione, io sono ministro pro tempore dei Beni culturali. All'atto di nomina io giuro sulla Costituzione, mi si impone di tutelare il paesaggio e io lo tutelo. Il ricorso proposto innanzi alla Consulta non è una questione politica".

Tuttavia le accuse lanciate contro di lei, il governo e il premier sono pesanti. Anche lei, come tanti altri, pensa che la Polverini abbia preso il Piano casa a pretesto per smarcarsi da Berlusconi?
"È una supposizione che ha una sua legittimità ma io non la voglio fare. Certo è che quando dice "ho preso un milione e mezzo di voti" c'è da preoccuparsi. Perché: chi li ha presi quei voti? Lei sola? Cosa sono 'sti discorsi? E comunque questo ti autorizza a fare qualcosa di incostituzionale? Non potrebbe neppure se avesse preso il 100%. Le amministrazioni si esprimono per atti soggetti alla legge".
Quindi non è vero che lei ha insistito sul ricorso contro la legge del Lazio solo per puntiglio.
"Ma sa quanti erano all'inizio i motivi di impugnazione? Diciotto. Che alla fine abbiamo ridotto a 34 punti, oltretutto limitando la richiesta al petitum, non bloccando tutta la legge. Adesso l'unica cosa da fare è aspettare la pronuncia della Corte o modificare la legge regionale".

Cosa consiglia ministro?
"Di modificare la legge, la stessa cosa che suggerii a luglio. Tra l'altro non è la prima volta: abbiamo impugnato anche il Piano casa del Molise e quella giunta l'ha cambiata".
Non crede che, visti i rapporti, se glielo consiglia lei la Polverini fa il contrario?
"È questo il guaio, che lei personalizza tutto. Se io avessi preso come un'offesa personale ogni impugnazione, starei fresco: nella vita mi è capitato almeno una ventina di volte".

Lei però non ha mai minacciato di andarsene, mentre in questo caso si è quasi dimessa mezza giunta.
"Calma, calma, qui non si è dimesso nessuno, ma non mi faccia dire altro. Da quando sono a Roma mi par di vivere in un altro mondo".

È questo il punto: il Pdl locale sostiene che lei, da veneto, è contro Roma. È così? Ha anche tolto i fondi al Festival del cinema.
"È una delle più colossali fesserie che si possono dire, io sono solo un tipo rigoroso. Qualsiasi altro ministro al posto mio avrebbe detto: cosa saranno mai 150mila euro da dare al Festival di Roma, così evito di litigare. Siccome però non sono soldi miei, ma dei cittadini italiani, io ho fatto la cosa che ritenevo più giusta. Sarò influenzato dalle letture einaudiane, ma penso che fare concorrenza al Festival di Venezia sia uno spreco di risorse. Se Roma facesse quello che fa Parigi, una rassegna di retrospettive, oppure ciò che Venezia non riesce a fare, cioè il mercato da portare via a Cannes, sarei prontissimo ad aiutarla".

È andata così pure sul Piano Casa? Mi spiego: poteva decidere di non chiedere l'impugnazione?
"Quello era un obbligo, scritto nella Costituzione, in consiglio dei ministri eravamo tutti d'accordo. Spero che prima o poi lo capiscano, che la ragione prevalga. Che rifacciano la norma, così ritiriamo il ricorso".
(27 ottobre 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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