sabato 27 agosto 2011

Pontinia, viva la pappa con il pomodoro

A Pontinia sulle questioni e sui progetti più importanti non c'è distinzione tra maggioranza e opposizione. Tutti pronti a correre in soccorso dei potenti e dei progetti. Turbogas, biomasse, mega centro commerciale da 40 milioni di euro proposti da una ditta che ha il capitale sociale di 10 mila €, cambi di destinazione d'uso, interventi con cubatura commerciale a go-go, interventi di urbanistica, abolizione dei vincoli. Tanti interventi che sembrano uno slogan elettorale in questa continua autopromozione. A vari livelli. C'è chi propone progetti e interventi, chi se na fa il fautore portavoce (o progettista), di varia importanza. C'è chi si candida in parlamento, regione, provincia, chi a fare il sindaco, l'assessore, il consigliere. Utilizzando associazioni, enti, sindacati, famiglie, parentele o clienti. Così Pontinia è passata in trenta anni da una fiorente economia contadina, servizi e commercio ad essa collegata, piccole industrie alla ricerca della speculazione in ogni campo, ai progetti più strampalati. Non si intravvede nessun progetto politico. "Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione." diceva De Gasperi che nessuno pensa o spera di trovare certo a Pontinia. Ma un po' di cultura, un programma, un proposito di gestione territoriale, una serie di atti amministrativi conseguenti e coerenti. Il populismo, il berlusconismo, l'opportunismo hanno trovato terreno fertile a Pontinia e amministratori o politici o aspiranti tali pronti a servirsene o ad esserne servi? Quale soluzione? Come invertire la rotta della superficialità, l'autodistruzione economica e sociale in atto? Con la cultura, il confronto, il laboratorio politico, l'officina delle idee e sopratutto con le persone in carne ed ossa. Chi è pronto a cogliere questa sfida prima del burrone o se preferite del degrado, dei roghi e delle discariche di cui è piena la nostra campagna e la nostra estate?

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