martedì 15 febbraio 2011

Pontinia, distruzione del territorio, premiate Magnarelli

Lunedì 14 Febbraio 2011 http://carta.ilmessaggero.it/view.php?data=20110214&ediz=05_LATINA&npag=43&file=E_2037.xml&type=STANDARD
di CHRISTIAN CAPUANI

Il boom degli investimenti nel fotovoltaico ha interessato negli ultimi tempi in particolar modo Pontinia, dove sono decine i parchi solari o gli impianti di minori dimensioni già attivati o in attesa di essere inaugurati: 22 i progetti sottoposti dalla Regione Lazio al Via, la valutazione d’impatto ambientale, negli ultimi due anni. E se qualche preoccupazione è sorta in merito ai terreni che vengono tolti all’agricoltura, il Partito democratico difende la politica degli incentivi alle fonti alternative.
«In primo luogo - sottolinea Antonio Magnarelli, segretario cittadino del Pd - l’energia da fotovoltaico è stata recepita dal Comune di Pontinia come atto dovuto primario perché la sua produzione è stabilita per legge dello Stato e il sindaco ha il dovere di vigilare che detti impianti siano conformi all’insieme dei disciplinari che tutelano l’uomo e l’ambiente. In secondo luogo, gli impianti di energia da fotovoltaico subiscono un passaggio di autorizzazioni molto restrittive: in questo caso il fotovoltaico installato a cielo aperto su campi agricoli ha l’obbligo della mitigazione e non deve in alcun modo alterare le tipologie del sito, le quote e il deflusso delle acque meteoriche». Secondo il coordinatore del Pd l’auspicato sviluppo del fotovoltaico non toglie risorse all’agricoltura. «Mi si obietta che sul nostro territorio questi campi fotovoltaici - afferma Magnarelli - sottraggono fertile terreno alla produzione agricola. È un fatto veritiero, ma è altrettanto vero che con la produzione in serra attraverso l’impiego di minor terreno è possibile produrre la stessa quantità di prodotti agricoli necessari a soddisfare il fabbisogno alimentare. Oltretutto un regolamento del Comune ha destinato a favore di impianti fotovoltaici appena il 2% del territorio di Pontinia. Di questo terreno, pari a circa 220 ettari, ad oggi meno di un quarto è stato impegnato ufficialmente».
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