sabato 23 ottobre 2010

per i sudditi 9 tumorifici regionali


"Discarica in provincia
e nove inceneritori"
Il nuovo piano rifiuti della Polverini. E per Malagrotta ancora una proroga
di CECILIA GENTILE
La discarica di Malagrotta rimarrà ancora aperta
Nove inceneritori invece di cinque. E una nuova discarica interprovinciale. Il piano regionale rifiuti che la giunta Polverini sta preparando si annuncia completamente diverso da quello elaborato dal predecessore Marrazzo, che aveva previsto cinque linee di termovalorizzazione nel Lazio ed una discarica alternativa a Malagrotta da individuare nel territorio del comune di Roma.

A due anni e mezzo dall'elezione del sindaco Gianni Alemanno sulla discarica che dovrà sostituire Malagrotta si registra ancora un nulla di fatto. Ama e Campidoglio hanno ipotizzato di aprire il nuovo invaso ad Allumiere o a Riano, ma hanno subito dovuto fare i conti con la rabbia e l'alt di quei comuni, che non vogliono nel loro territorio l'immondizia della capitale. "Adesso - fa notare Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi e consigliere alla Pisana - il trucco della discarica interprovinciale permetterà all'Ama di aprire la sua discarica fuori del comune di Roma, con l'alibi che questo invaso è pensato per tutta la provincia. In realtà servirà solo per Roma".

La legge ha diviso la regione in Ato, Ambiti territoriali omogenei, e prescrive che le discariche e gli impianti di trattamento abbiano il loro Ato di riferimento. Allumiere e Riano non appartengono all'Ato di Roma. Dunque la discarica interprovinciale, per bypassare i confini degli ambiti territoriali. Riguardo agli inceneritori, per Roma il piano ipotizza di utilizzare la centrale di Civitavecchia, oltre al gassificatore di Albano, sul quale il 27 si pronuncerà il Tar e contro il quale domani abitanti, sindaco e associazioni scenderanno in strada a manifestare per l'ennesima volta.

Intanto il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis annuncia ricorso al Tar contro la decisione della Regione Lazio di autorizzare il consorzio Colari, che fa capo a Manlio Cerroni, a trattare 190mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all'anno nell'impianto meccanico biologico in costruzione accanto alla discarica dell'Inviolata. "Quell'impianto - denuncia anche Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - è stato sovradimensionato: l'Ato di riferimento di Guidonia produce 140mila tonnellate. La paura è che le altre 50mila possano arrivare da Roma". "Malagrotta va chiusa - dichiara il capogruppo regionale del Pd Esterino Montino - ma Alemanno, con l'assenso della Regione, scarica altrove i problemi di Roma, cioè a Guidonia, nei comuni della provincia. D'altra parte, dopo la terza proroga per tenere aperta Malagrotta, diventa difficile per lui giustificare il suo immobilismo".

(http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/10/22/news/discarica_in_provincia-8321318/index.html?ref=search22 ottobre 2010) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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