lunedì 6 settembre 2010

richiesta chiarimenti torre idrica


Ricevo dal Signor Luigi Veca e pubblico

Al Sindaco del Comune di Pontinia
A tutti gli Assessori e Consiglieri
Ai Tecnici Istruttori degli uffici Lavori Pubblici ed Urbanistica


Al Presidente della Regione Lazio
All’Assessore all’Urbanistica
All’Assessore dei Lavori Pubblici
All’Assessore all’Ambiente


Al Presidente della Provincia di Latina
All’Assessore ai Lavori Pubblici
All’Assessore all’Urbanistica
All’Assessore all’Ambiente
All’Assessore ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali

e P.C

Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici
e paesaggistici per le province di
Roma, Frosinone, Latina e Viterbo



Oggetto: Ristrutturazione e cambio destinazione d’uso in museo della TORRE SERBATOIO IDRICO ubicata in Piazza Roma a Pontinia LT.
“Accordo di Programma Quadro (APQ9)

In riferimento all’intervista rilasciata dal Signor Sindaco al TG3 Lazio il 6/8/2010, nella quale afferma l’impossibilità di realizzare una nuova rete idrica della lunghezza chilometrica per la città a servizio delle aree pubbliche, dato i costi eccessivi di demolizione e ricostruzione delle opere d’urbanizzazione esistenti; il sottoscritto desidera puntualizzare alcuni concetti già espressi dettagliatamente in altri documenti (in vostro possesso) ove evidenziati aspetti negativi e controproducenti dell’intervento in oggetto, argomentando tecnicamente l’inopportuna riconversione d’uso della torre idrica in museo non necessario alla comunità di Pontinia quanto la risorsa vitale ed inalienabile dell’acqua presente nella pozzo artesiano all’interno della torre stessa; non utilizzare il pozzo e sue potenzialità di sviluppo per usi non potabili ma per servizi pubblici è contro ogni principio di tutela, conservazione e valorizzazione di un bene essenziale alla vita dell’uomo e del suo habitat, altresì contraria ai principi morali ed etici rispetto all’errato utilizzo dell’acqua potabile per irrigare aree verdi pubbliche ed approvvigionare fontane mediante il servizio idrico erogato a pagamento da Acqualatina S.p.a, generando spreco di risorse naturali, energie e denaro dei contribuenti.
Quindi, in base alle considerazioni sopraindicate l’errata riconversione ed utilizzazione della torre piezometrica avallata dalle pubbliche amministrazioni risulta ancora più assurda e contrastante se confrontata con le politiche governative che la Regione Lazio ha elaborato al fine di migliorare la qualità delle risorse idriche, definite dal Piano di Tutela delle Acque Regionale la cui predisposizione è stata approvata con D.G.R. n.319 del 15/3/2002. Il PTAR, completato nel 2004 adottato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n.687 del 30/07/2004, approvato dal Consiglio Regionale dopo il recepimento dei pareri vincolanti delle Autorità di Bacino con D.G.R. n.1049 del 12/11/2004. Il PTAR costituisce un fondamentale strumento di programmazione ed un importante adempimento della Regione per il perseguimento della tutela e gestione delle risorse idriche, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa ai fini della qualità della vita e del mantenimento delle attività socio-economiche delle popolazioni del Lazio. Per tutte le risorse idriche della regione il PTAR individua gli interventi necessari al raggiungimento degli obiettivi di qualità indicati dal D.Lgs.n.152 del 1999.
Dunque, non solo è doveroso da parte della Regione Lazio e Comune di Pontinia rivedere il progetto riconsiderando la corretta utilizzazione dell’impianto tecnologico in virtù delle disposizioni legislative sopraindicate, ma anche a fronte delle perizie tecniche e statiche allegate al progetto di riconversione (APQ9 1°stralcio) che attestano il buono stato di conservazione della torre piezometrica.
Signor Sindaco e Signori Presidenti, sapere della concreta possibilità di rendere produttiva una struttura pubblica e non passiva economicamente, non considerarla chiudendone la fonte di ricchezza significherebbe arrecare danno erariale e patrimoniale alla comunità?
La riattivazione della torre piezometrica è possibile e necessaria per soddisfare esigenze pubbliche, ottenendo risultati economici vantaggiosi per tutti, in ottemperanza della L.R. 27 Maggio 2008 n°6 e delle norme d’attuazione art.1 del PTAR approvato definitivamente dalla Regione Lazio il 27/09/2007 delibera n°42.

In sintesi, il pozzo artesiano ubicato nella torre dimensionato per 5000 abitanti ancora utilizzabile può fornire più di 12 L/s d’acqua, più che sufficienti per garantire un servizio idrico pubblico opportunamente dimensionato alle esigenze irrigue o sistemi antincendio, oppure igienico sanitario; mediante una pompa sommersa della potenza di 2 max 4 Kw alimentata da pannelli solari fotovoltaici (pannelli previsti dal progetto APQ9 2°stralcio) verrebbe sollevata l’acqua ed immessa nella vasca-serbatoio posta in sommità della torre della capienza di 140 MC assicurando un ricarico costante ed una pressione piezometrica sulla nuova rete idrica, realizzabile con tubature collocate previo scavo di terra lungo la base esterna dell’argine del fiume Sisto V (vedi planimetria allegata) senza intervenire su piazze, strade e marciapiedi esistenti se non marginalmente per alcuni attraversamenti stradali; il nuovo servizio raggiungerebbe 4 plessi scolastici e relativi giardini, l’autorimessa mezzi municipali, l’area cimiteriale, il polo religioso, più di 5 aree destinate a verde pubblico ed attrezzato, erogando acqua per servizi igienici e sanitari per oltre 2000 utenti.
Parte della nuova rete connessa alla torre piezometrica si dislocherebbe su aree oggetto di riqualificazione urbana con progetto approvato e finanziato dalla Regione Lazio, in concomitanza con tali opere edilizie ed infrastrutturali è possibile prevedere a costi contenuti la posa in opera delle rete idrica a servizio di aree ed edifici pubblici ubicati nelle immediate vicinanze, e per la stessa Piazza Roma dove previste dal progetto (APQ9 2°,3°,4° stralcio) fontane, giardini ed orti.

Un ipotesi della nuova rete idrica suddivisa in tratti:
• torre idrica - parco pubblico = ml 340
• parco pubblico - autorimessa municipale = ml 180
• parco pubblico - area cimiteriale = ml 550
• torre idrica Piazza Roma - verde pubblico Viale della Libertà angolo Via G.Cesare - rotatoria Largo Buonarroti – verde pubblico lottizz. Migliara 48 = ml 400
• scuola materna Pio XII - verde pubblico B. Powell = ml 100
Per uno sviluppo totale di ml 1600 circa

Rete realizzabile ad un costo di 80 euro al metro (scavo, posa in opera ed accessori) per costo totale di 128mila euro, a fronte di un investimento di oltre 4 milioni d’euro finanziato dalla Regione Lazio.
Gli edifici ed aree pubbliche raggiunte dal servizio idrico non potabile sarebbero molteplici come mostrato nella planimetria in allegato, ma con lavori differenziati nel tempo e coincidenti con nuovi lavori di riqualificazione o manutenzione straordinaria dell’urbanizzazione primaria della città è possibile collegare altre zone relativamente distanti, esempio in concomitanza con opere previste in Delibera Consigliare n°20 del 29/05/2008 realizzazione di marciapiedi in Via L. Da Vinci per un costo superiore a 600mila euro, oltre al finanziamento concesso sempre dalla Regione di 200mila euro per la realizzazione di un parco giochi sull’area a verde pubblico “lottizzazione Migliara 48” adiacente al fiume Sisto V, è fattibile prevedere una linea idrica per rifornire aree pubbliche come la rotatoria all’incrocio con Via A. Moro, edificio ASL e giardino, il parco di Via Cavour e Piazza del 50° munita di fontana e Piazza Carducci.

Signor Sindaco e Signori Presidenti, è paradossale che con denaro pubblico si debba distruggere una risorsa pubblica?

Ringrazio anticipatamente per le risposte.





Pontinia 18/08/2010 Distinti saluti

Luigi Veca

1 commento:

NO TURBOGAS! ha detto...

Il Signor Luigi Veca sta troppo avanti con l'intento di un paese virtuoso! è questione di sensibilità, di evoluzione? Crescita culturale? Che cos'è?