venerdì 17 settembre 2010

centrale biomasse la UE blocca i fondi inutili

Tempi duri per gli impianti inutili e dannosi, come la centrali a biomasse che emettono, come gli altri inceneritori una notevole quantità di emissioni e schifezze varie.
Secondo l'autorevole parere del Dr. Federico Valerio- S.S. Chimica Ambientale- Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova, le biomasse che saranno usate come combustibile, anche dopo depurazione dei fumi prodotti, provocheranno l'immissione nell'ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine..) con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta. (per leggere il parere completo
http://web.me.com/federico.valerio/Federico_Valerio/Centrali_a_biomasse.html). Dopo il post sulla centrale di Pignataro vi è uno stralcio della relazione del Professore Federfico Valerio.
Anche la UE ha bloccato, finalmente, i fondi per la costruzione dell'ennesima inutile e dannosa centrale a biomasse quella di Pignataro, ritenendo irregolare questo aiuto di Stato. Con due accuse che bruciano.
La prima: «Il progetto fu lanciato ben prima della richiesta di contributo, il che indica che l´incentivo finanziario non era necessario a attrarre l´investimento».
La seconda: «Un aiuto a un singolo beneficiario comporta un alto potenziale di distorsione della competizione» e «le autorità italiane non hanno dimostrato che il progetto comporti benefici significativi alla regione e il contributo alla creazione di posti di lavoro e alla produzione di elettricità è scarso».
Qualcuno ricorderà che anche il progetto della centrale a biomasse di Pontinia (bocciata dalla conferenza unificata e pure dal TAR) aveva ricevuto un finanziamento a fondo perduto di circa 8 milioni di euro.
Fortuna che c'è la UE.
Giorgio Libralato

Vi ricordate l’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere per
truffa aggravata in danno alla stessa Regione Campania, corruzione e
falso per la costruzione di una centrale per biomasse a Pignataro
Maggiore ?
Settembre 16, 2010 by admin
Filed under: Regione Campania
Ecco quello che scrive Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli oggi,a proposito
di una altra centrale ad Acerra.
-rassegna stampa -
Centrale a biomasse la Ue blocca i fondi “Stato, aiuti inutili”
NON pagate quella centrale.
La commissione europea ha dato una ennesima bastonata sull´uso dei
fondi Ue, vietando il finanziamento da 19,5 milioni che la Regione
Campania aveva chiesto per la centrale a biomasse di Acerra.
Siamo nell´area dell´ex Montefibre, dove il vecchio impianto della Ngp
era stato rilevato per un progetto di centrale elettrica a biomassa da
74,8 Megawatt, alimentato a olio vegetale.
La storia inizia addirittura nel 2004 con l´idea della riconversione.
Nel 2006 il progetto viene affidato alla Fri-El, società che ha rilevato l´area.
Un anno dopo la Regione chiede di contribuire con 19,5 milioni agli 80
milioni totali richiesti dall´investimento.
Le fonti finanziarie individuate sono i fondi Por del 2000-2006,
quelli del 2007-2013 e anche i famosi Fas, fondi per le aree
sottosviluppate.
Ieri la Ue ha stoppato tutto, ritenendo irregolare questo aiuto di Stato.
Con due accuse che bruciano.
La prima: «Il progetto fu lanciato ben prima della richiesta di
contributo, il che indica che l´incentivo finanziario non era
necessario a attrarre l´investimento».
La seconda: «Un aiuto a un singolo beneficiario comporta un alto
potenziale di distorsione della competizione» e «le autorità italiane
non hanno dimostrato che il progetto comporti benefici significativi
alla regione e il contributo alla creazione di posti di lavoro e alla
produzione di elettricità è scarso».
E dire che nel marzo scorso la Fri-El aveva ottenuto dalla Sace, la
finanziaria del Tesoro, una fideiussione bancaria da 15 milioni per
avere i certificati verdi dal gestore dei servizi energetici prima
dell´effettiva messa in produzione dell´impianto. Impianto peraltro
ancora contestato anche dal Comune di Acerra, che ha chiesto una serie
di garanzie sul piano dell´impatto ambientale.
Prescrizioni che, come dice il sindaco Tommaso Esposito, «sono state
accolte anche dalla conferenza dei servizi».
Tags: AMBIENTE
http://www.mondocattoliconapoli.it/blog/?p=670

Solo per citare qualche passaggio della prestigiosa relazione del Professor Federico Valerio, che allega 2 pagine di bibliografia a sostegno, con 27 citazioni: “Nostra conclusione pertanto è che l’inquinamento ambientale indotto dall’impianto a biomasse che si intende realizzare a Mazzocchio-Pontina, pur nel pieno rispetto delle norme vigenti, peggiora l’attuale qualità dell’aria con le emissioni da camino e con quelle del traffico veicolare indotto (ossidi di azoto, polveri fini (PM10) ed ultra fini (PM2,5) e peggiora anche la qualità del suolo, e dei prodotti agricoli di questi stessi suoli, con le ricadute di composti organici persistenti (diossine, furani, idrocarburi policiclici) e probabilmente di metalli pesanti.
I rischi sanitari indotti da questa contaminazione, per quanto piccoli possano essere stimati, non sono giustificati dai benefici collettivi indotti dalla realizzazione dell’impianto, il cui principale scopo è quello di massimizzare gli utili dei proponenti, in base agli attuali incentivi alla produzione di elettricità da biomasse.
Diversi indicatori dello stato di salute della popolazione laziale segnalano nel territorio del comune di Pontinia alcuni tra i più elevati fattori di rischio, in particolare per l’apparato respiratorio. In questo contesto, riteniamo inopportuno aggiungere, con la centrale a biomasse, nuovi fattori di rischio che si andrebbero inevitabilmente ad aggiungere ad altri, presumibilmente già presenti.
Riteniamo pertanto fondata e corretta, nonché pertinente ai suoi specifici compiti d’istituto, la scelta del Sindaco di Pontinia di opporsi alla realizzazione di quest’opera. Questa opposizione è ancor più giustificata dal fatto che la centrale a biomasse proposta non è assolutamente una scelta obbligata, né tantomeno una scelta strategica allo sviluppo del Paese. .” Prof. Federico Valerio.

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