domenica 6 giugno 2010

tra politica e giustizia

C'è chi tenta di confondere, volontariamente, per i motivi di seguito riportati, politica e giustizia.
Nei paesi democratici, normali, civili bastano semplici indizi per far dimettere presidenti, ministri, parlamentari, fino all'ultimo rappresentante pubblico. Esempi ne abbiamo a centinaia. Sempre in questi paesi non si candidano per fare da specchietto per le allodole persone che non possono essere elette o che, se elette, subito si dimettono. Oppure che si candidano in varie circoscrizioni per poi scegliere in quale essere eletti e sopratutto chi far entrare e chi no. In Italia ci sono decine di denunce, procedimenti, processi per camorra, mafia, falso in bilancio, corruzione, udienze, richieste di arresto verso una certa parte politica, un certo personaggio. Poi ci sono notizie da persone che conoscono bene tale personaggio che lo definiscono malato, che va con le minorenni. Lo stesso personaggio definisce un mafioso (condannato) un eroe, altrettanto un delinquente pluri condannato in via definitiva, ricercato per processi contro la pubblica amministrazione, corruzione uno statista. Difende dall'arresto persone per le quali è stato richiesto l'arresto per associazione a delinquere. Oppure che li vuole promuovere a ministro persone coinvolte in corruzione e malaffare. Che incita all'evasione, che fa fare continuamente brutte figure all'Italia Che specula sui drammi naturali o procurati. Maleducato, strafottente, che usa giornali e tv solo per scopo personale. Si può parlare di politica o si deve parlare di responsabilità, opportunità, esempi civili, morali, educazione? Si può parlare di politica o si dovrebbe, prima, parlare di rispetto delle leggi, regole, norme? Di politica o di giustizia? E' legittimo difendersi dalle accuse che spesso vengono architettate ad arte (di esempi ne abbiamo a decine contro direttori di giornali, giornalisti, politici, servitori dello stato) salvo poi rivelarsi anche queste infondate, guarda caso sempre da redazioni riconducibili sempre allo stesso personaggio, verso persone che invece mettono in difficoltà tale personaggio. Quanto poi alle definizioni di incapaci, dilettanti allo sbaraglio, mascalzoni, cricca, gente da arrestare (solo per citarne alcune e nemmeno la più forti) queste non sono certo offese perchè sono autodefinizioni della stessa parte politica. Anzi alcune dichiarate con orgoglio. Così come con orgoglio si esibiscono tradimenti. Non mi pare che sia l'esempio che vorremmo a rappresentare le istituzioni, da citare per educare, per i nostri giovani. Il confronto politico deve essere sulle proposte, le idee, gli atti che devono condurre, senza tentennamenti verso il bene comune, sociale e non l'interesse di parte o, peggio, della cricca. Questo è il motivo per il quale in questo blog, che non censura nessuno, che non ha alcun blocco o limitazione nei commenti, che per la maggior parte ospita commenti di una parte politica che si dichiara diversa dalla mia (che non sono iscritto ad alcun partito, non faccio parte di coalizioni, maggioranze, consigli di amministrazione) mi sento in diritto di ricordare la necessità del rispetto delle regole. Nessuno può affermare di non aver mai sbagliato, di non aver infranto la legge o il semplice codice stradale, per necessità, per ignoranza, ma se ne assume la responsabilità. Ci sono poi questioni di opportunità non ce l'ha ordinato il medico di candidarsi o di ricoprire le cariche pubbliche, ma queste vanno rispettate e quando non è il caso è meglio lasciare perdere. Quanto poi al cercare di difendere persone, partiti e situazioni indifendibili o smentire fatti e dichiarazioni che risultano da documenti e video questo è indice di tradimento da persone che non possono rappresentare le istituzioni. Chiaro?

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