sabato 13 marzo 2010

vergogna a che serve il parlamento?

Eutelia | Redazione Il Fatto Quotidiano
"Vergogna. A che serve il Parlamento?"
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12 marzo 2010
Piovono volantini dei lavoratori Eutelia alla Camera

Alla fine quello di Eutelia sembra che sia riuscito a diventare un caso politico, anche se non nel modo che i lavoratori coinvolti auspicavano. Ieri mattina, alla Camera, mentre si votava un ordine del giorno, è inziata una pioggia di voltantini su cui si leggeva a caratteri cubitali: "VERGOGNA". E sotto: “Situazione Agile/Ex Eutelia. I lavoratori ancora aspettano gli impegni del governo e del sottosegretario Gianni Letta. Da settembre 2000 persone non percepiscono lo stipendio e ogni giorno che passa vedono sfumare la possibilità di un futuro lavorativo. Il tribunale fallimentare ritarda ogni decisione, la magistratura inquisisce il management e la politica, con a capo il governo, fa finta di niente e ignora il problema. A che cosa serve il parlamento?".
Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera, protesta, ordina che le tribune da cui i lavoratori lanciano i volantini vengano sgomberate. L’ufficio di presidenza della Camera – promette Buttiglione – se ne occuperà, mentre il Pd continua a chiedere che venga applicata all’azienda la legge Marzano che serve a garantire continuità alle aziende in crisi.

Ma resta il fatto che, nonostante i ripetuti impegni di Letta e le manifestazioni a Roma (l’ultima due giorni fa), la situazione degli ex dipendenti di Eutelia non sembra destinata a sbloccarsi a breve. Riassunto delle puntate precedenti: nel’estate 2009 Eutelia, che è una società di telecomunicazioni quotata in Borsa, sposta 2000 dipendenti (un “ramo d’azienda”) in un’altra società del gruppo, Agile, che poi viene subito venduta per una cifra simbolica al gruppo Omega, di cui si sa molto poco ma che sembra specializzato nell’assorbire aziende in crisi. Agile non lo è, almeno non in quel momento. Ma diventa subito chiaro, sostengono i lavoratori, che l’operazione è soprattutto un modo per liberarsi di dipendenti non più graditi e scaricare altrove i costi dei trattamenti di fine rapporto, invece di licenziarli direttamente.

Da settembre i 2000 lavoratori "ceduti" non vengono più pagati, 1200 di loro ricevono soltanto una lettera di licenziamento. Sulla vicenda indagano anche due procure, quella di Milano e quella di Arezzo. Dopo una grande manifestazione a dicembre, Letta si impegna a ottenere il commissariamento e a risolvere la situazione. Non è successo. L’unica novità di questi ultimi mesi è stata l’estromissione di Samuele Landi, l’ex amministratore delegato, dal consiglio di amministrazione di Eutelia.

Per il resto non si intravedono evoluzioni. Ieri i lavoratori hanno annunciato di non volersi più muovere da piazza di Montecitorio finché il governo non imporrà il commissariamento dell’azienda che dovrebbe essere la condizione per garantire il pagamento degli stipendi arretrati.

Da il Fatto Quotidiano del 12 marzo

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