mercoledì 31 marzo 2010

referendum per il ritorno all'acqua pubblica

Depositati i tre quesiti alla Corte di Cassazione. Dal 24 aprile si inizia
con la raccolta firme per "modificare le norme in materia di servizio idrico"
Acqua, referendum nel 2011
Rodotà: "E' un bene comune"
Il professore: "Il servizio idrico non rientra nelle logiche del pubblico
e neanche in quelle del privato. Ecco la novità: ripartire dalla cittadinanza"
di GIULIA CERINO


Manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua
ROMA - "Avete mai pensato di privatizzare vostra madre? Privatizzando l'acqua è come se voi lo faceste". Non scherza, padre Alex Zanotelli, ma parla seriamente a nome del Forum italiano dei movimenti per l'acqua. Il coordinamento che oggi ha presentato, alla Corte di Cassazione di Roma, tre quesiti referendari. L'obiettivo è "modificare le attuali norme in materia di servizio idrico" approvate con il decreto Ronchi e, in passato, dal governo Prodi, per governare e gestire le risorse idriche attraverso un soggetto di diritto pubblico, possibilmente a livello territoriale.

I quesiti. A partire dal 24 aprile inizierà la raccolta delle firme. Se si raggiungeranno le 500mila, nella primavera del 2011, scatterà il referendum. Ecco i tre punti: abrogare l'art 23 bis che prevede che le società, per poter fornire servizi idrici, si debbano trasformare in aziende miste con capitale privato al 40%; abrogare l'articolo 150 del decreto legislativo 152/2006 che prevede, come unico modo per ottenere l'affidamento di un servizio idrico, la gara e la gestione attraverso società per azioni; abrogare l'articolo 154, nella parte in cui si impone al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% in più. Una specie di "cavallo di Troia", questo, che ha dato il via alla gestione dei servizi idrici da parte dei privati.

La storia. Si tratta di una battaglia politica iniziata nel 2007 con la presentazione di una legge di iniziativa popolare sottoscritta da 400mila cittadini e messa nel cassetto dal governo Prodi. Una richiesta rilanciata poco dopo il 19 novembre 2009, quando alla Camera dei deputati si approvava, con ricorso alla fiducia, il decreto Ronchi che, all'articolo 15, rilanciava il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali, la dismissione della proprietà pubblica e delle relative infrastrutture. Il Forum da oggi ci riprova. "Nonostante la raccolta delle firme, il governo non ha ascoltato". E se la corsa politica è ancora aperta, quella culturale è già stata vinta. "Chi privatizza, oggi, non può più farlo rivendicandolo ma è costretto a smentire se stesso e a mascherarsi dietro la privatizzazione della sola gestione", spiega Marco Bersani, rappresentanto del Forum. Dietro ai quesiti referendari c'è qualcosa di più della mera protesta.

"L'acqua, un bene comune". E a spiegare in profondità i perché del referendum, ci pensano gli estensori dei quesiti: professori di diritto pubblico, privato e costituzionale. Come Stefano Rodotà che prende la parola: "Prima di passare al privato bisognerebbe cercare di correggere le anomalie del pubblico. Ecco la novità. L'acqua - spiega il professore - non è un bene pubblico. E' un bene comune". Un qualcosa che non può rientrare in nessuno degli argomenti fallaci che ruotano attorno alle dicotomie pubblico-privato, proprietà-gestione. "Piuttosto, per l'acqua - continua Rodotà - si tratta di trovare una forma di gestione comune, come scritto nell'articolo 43 della Costituzione, perché c'è stato un passaggio. Il pubblico, in questo caso, non è più il pubblico tradizionale". Per il professore, il punto è un altro. Tutto culturale. "Il principio è che si possa ripartire da un ruolo attivo della cittadinanza. Il referendum rappresenta uno strumento per riabilitare la politica in un momento di stanchezza".

Una coalizione vastissima. Un segno di ripresa c'è già. E infatti, il Forum italiano dei movimenti dell'acqua rappresenta la più vasta coalizione associativa formale mai esistita. Cento comitati locali, sessanta associazioni, i cattolici, gli ambientalisti, i sindacati. E i partiti, che svolgono una funzione di supporto. Non tutti militanti di professione, però. Piuttosto, molti di loro si dichiarano parte degli "astenuti" alle regionali del 2010. "E' l'estensione del movimento che conta. E' questo che dà prova del cambiamento culturale", ricorda il professor Gianni Ferrara. Lo scopo del coordinamento è quello di vincere. E usare le istituzioni con intelligenza. Oltre a muoversi "contro", il Forum si muove "per". E avanza delle alternative: "Uscire dalla logica attuale, identificare l'acqua come bene comune, escludere il mercato dalla sua gestione, e, essenziale, indicare i soggetti incaricati di gestirla", spiega Rodotà.

I numeri. Andare avanti è possibile perché i riscontri concreti di quanto nocivo sia privatizzare la gestione dell'acqua ci sono già. Da quando è cominciata l'escalation qualcosa è peggiorato. Ecco i numeri: il prezzo dell'acqua è salito del 68% a fronte del 22% registrato dal dato sull'inflazione. Gli investimenti privati nel settore idrico sono calati (da 2miliardi a 700mila euro l'anno) mentre l'occupazione nel settore idrico è diminuita del 30% e lo spreco annuo è aumentato di più del 20%. Non solo teoria, dunque.

"Hasta la victoria siempre". E a chi accusa il Forum di "essere contro Berlusconi", risponde padre Alex Zanotelli: "I tre quesiti sono volti ad abrogare il decreto Ronchi, approvato dall'attuale governo di centrodestra. Ma non solo. Il secondo e il terzo quesito intervengono su delle norme approvate dal governo Prodi. Dei provvedimenti "che andavano nella direzione di considerare l'acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti". Avvolto in una sciarpa a strisce rosse, arancioni e viola, e con una croce di perline variopinte al collo, padre Alex ricorda che solo il 3% dell'acqua del mondo è potabile. Ma di questa, il 2% è usata a fini agricoli o industriali. "E se l'acqua è - come spiega Ciro Pesacane, presidente del Forum ambientalista - una parte del ciclo della terra e appartiene all'umanità", ha ragione padre Alex a dire che una società in cui non c'è più nulla in comune, non è una società. "Ecco perché dobbiamo batterci". E conclude: "Facciamo come in Uruguay, come in Bolivia. Lì ce l'hanno fatta. Ce la faremo anche noi. Hasta la victoria siempre".
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24 commenti:

Anonimo ha detto...

ma quando l'amico tuo sindaco aveva il "rubinetto" dell'acqua tra le mani perchè non l'ha chiuso agli estranei? ...zitto zitto sto "rubinetto" lo passò al successore... che chiaramente aveva interessi diversi... chi ha la colpa? perchè non l'hai convinto in tempo utile?

giorgio libralato ha detto...

Mentre in Italia si cerca disperatamente di difendere i diritti civili e sociali e gli elementi indispensabili per la vita (l’acqua e l’aria) cercando di toglierli dalla arrogante speculazione di aziende contestate, l’Italia all’estero, in Bolivia, finanzia il ritorno alla gestione pubblica.
E’ la solita propaganda tipica del regime che spaccia per amore l’odio, per giustizia l’eliminazione dei processi, oppure è un barlume di speranza che non tutto è corrotto o semplicemente qualcosa ogni tanto sfugge anche dalle loro fauci fameliche? Tombolillo ha sempre detto no ad acqualatina. Ringraziate la destra

Anonimo ha detto...

è inutile che giri intorno ai fatti, tombolillo sapeva tutto, e così ha lasciato il fardello al successore che non s'è fatto pregare, perchè continui a difendere l'indifendibile? perchè continui a riporre speranze in un sindaco che decide col fiuto?

cosacco

giorgio libralato ha detto...

è tipico della destra disinformare ed attribuire agli altri errori ed incapacità. se dovesse tornare ad amministrare a Pontinia serviranno delle badanti

Anonimo ha detto...

Libralato Berlusconi è come Tombolillo: piu' ne parlano male piu' voti prende. Su Tombolillo ne hanno dette 1000 e prende sempre piu' voti, Berlusconi idem! Mirko

giorgio libralato ha detto...

Tombolillo non chiude le trasmissioni, non corrompe giudici e testimoni, non ha fatto falso in bilancio, non ha televisioni nè le controlla, non va a letto con le minorenni, non si vanta di essere senza regole e limiti.

giorgio libralato ha detto...

Tombolillo non ha fatto falso in bilancio non è un corruttore, non corrompe, non si compra giudici e testimoni non fa leggi ad personam o decreti interpretativi

Anonimo ha detto...

Piu' lo criticano piu' voti prende. Silvio ed Eligo sono 2 grandissimi!!!

Anonimo ha detto...

Libralato scusa ma tu sei l'avvocato di Tombolillo? Non credo che Eligio abbia bisogno di nuna avvocato difensore, di difende benissimo da solo. Dovrebbe prendere a calci nel culo tutti quei lecchini che gli sono intorno. Questo dovrebbe fare. Molti dei suoi collaboratori - forse non lo sai - sono a favore della Turbogas. Alfio

giorgio libralato ha detto...

commento 23.02 c'è una grossa differenza. Uno i voti li prendi perchè ha televisioni e giornali. Commento delle 23.07 l'argomento è sempre e solo affarismo sfrenato, commercializzazione della dignità e dei diritti civili e sociali voluti dalla destra. Anche se qualcuno, come sempre, tenta di deviare il discorso. Ma il dissesto della destra economico, sociale, etico, civile, morale resta e diventa sempre più forte. Anche grazie a tutti i servi

Anonimo ha detto...

Meno male che ci sei tu Libralato che tieni alta la bandiera della Moralità, tu e Tombolillo. Fino a quando ci siete Voi non ci dobbiamo preoccupare di nulla, sta tutto a posto! Giggione

Anonimo ha detto...

Libralato: meno chiacchere, meno polemiche e piu' fatti!!! Pontinia ne ha bisogno, come il resto d'Italia!
RaFè

giorgio libralato ha detto...

qualcuno, come sempre, tenta di deviare il discorso. Ma il dissesto della destra economico, sociale, etico, civile, morale resta e diventa sempre più forte. Anche grazie a tutti i servi. C'è bisogno di riaffermare i diritti civili e sociali. Togliendo alla destra il governo e quindi la speculazione sull'acqua e sull'aria, sulla scuole e sanità ridotte in brandelli da questa presunta destra.

Anonimo ha detto...

Libralato salvaci, ti prego! dalla destra che uccide!

Anonimo ha detto...

- prediche + fatti

giorgio libralato ha detto...

Mi pare che i fatti ci siano visto che ho scritto le 2 delibere del consiglio comunale per uscire dai danni della destra e da acqualatina

Anonimo ha detto...

Bstassero le delibere, servono i fatti caro Libralato, Tombolillo non sta facendo nulla. La gente si lamenta. Ma del resto il sindaco non è supportato da nessuno. E' solo.

giorgio libralato ha detto...

se permettete io non faccio parte dell'amministrazione. ho dato gli strumenti amministrativi, adesso qualche altro dovrebbe attuarle. Certo è difficile chiedere aiuto e sostegno a chi invece vota chi affossa i diritti e la gestione pubblica dell'acqua come hanno fatto i cittadini di Pontinia.

Anonimo ha detto...

Perchè offendi i cittadini di Pontinia?

giorgio libralato ha detto...

Capisco chi fa i propri interessi non coloro che votano e rivotano chi sta portando l'Italia in rovina e al degrado

Anonimo ha detto...

chi porta l'italia alla rovina sono quelli che in più di 30 anni hanno cambiato simbolo e partito 30volte pensando di cambiare le cose, tu fai parte di quelli vero?

cosacco

giorgio libralato ha detto...

sono stato iscritto solo ad un partito (i verdi) e le mie idee sono sempre le stesse. Energia naturale e rinnovabile, diritti civili e sociali, contro il malgoverno e l'ingiustizia, contro la mercificazione attuata dalla destra che sta portando l'Italia alla rovina

Anonimo ha detto...

queste cose non le devi dere a noi ma al "tuo" vice-sindaco Subiaco che a Pontinia comanna piu' de Tombolillo (vedi centro commerciale, hilme, agas, albergo ecc ecc! Gli affari sò affari e destra e sinistra quanno se tratta de affari vengono meno....ma tu di queste cosuccce non parli mai. Volvo

giorgio libralato ha detto...

Se non le avete lette cercatevele. Rimane comunque l'impegno dei cittadini per riappropriarsi dei diritti all'acqua e all'aria contro la svendita attuata dalla destra