martedì 23 febbraio 2010

richiesta di arresto senatore Di Girolamo

www.ansa.it
Riciclaggio: 56 arresti Operazione Gdf e Ros
Richiesta di arresto per sen.Di Girolamo (PdL) Ordinanza anche per ex ad Fastweb, Scaglia
23 febbraio, 13:38
ROMA - Un maxi riciclaggio di denaro sporco, per un ammontare complessivo di circa due miliardi di euro, è stato scoperto dai carabinieri del Ros e dalla Guardia di Finanza: 56 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Roma, su richiesta della procura distrettuale antimafia, in corso di esecuzione in varie località italiane ed estere.

L'accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio ed al reimpiego di ingentissimi capitali illecitamente acquisiti attraverso un articolato sistema di frodi fiscali. Alcuni indagati sono stati arrestati negli Usa, in Inghilterra e in Lussemburgo.

L'organizzazione criminale transnazionale individuata dal Ros e dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Gdf riciclava centinaia di milioni di euro tramite una rete di società appositamente costituite in Italia e all'estero. Enorme il giro d'affari complessivo, se si pensa che i capitali illeciti provenivano da una serie di operazioni commerciali fittizie di compra-vendita di servizi di interconnessione telefonica internazionale per un valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro.

Per realizzare la maxi-operazione di riciclaggio gli arrestati si sono avvalsi di società di comodo di diritto italiano, inglese, panamense, finlandese, lussemburghese ed off-shore, tutte controllate dall'organizzazione stessa.

ORDINANZA ARRESTO PER SEN.DI GIROLAMO(PDL)

ROMA - La magistratura di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del senatore Nicola Di Girolamo (Pdl) per violazione della legge elettorale ''con l'aggravante mafiosa''. Lo ha reso noto il procuratore della Dda di Roma Giancarlo Capaldo nel corso di una conferenza stampa a piazzale Clodio, tenuta insieme al procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso per illustrare l'operazione Broker contro il riciclaggio. Nel giugno 2008 il gip di Roma aveva chiesto gli arresti domiciliari per Di Girolamo, chiedendo l'autorizzazione all'arresto alla Giunta delle Immunità parlamentari del Senato. Ma il 24 settembre 2008 il Senato ha negato l'autorizzazione e la Giunta per le Elezioni ha avviato una verifica del possesso dei requisiti per l'eleggibilità da parte del Di Girolamo. Al termine della verifica la Giunta ha richiesto al Senato l'annullamento della sua elezione. Il 29 gennaio 2009 il Senato - si è appreso in conferenza stampa - ha deciso di rinviare gli atti alla Giunta delle Elezioni "affinché la prosecuzione dell'attività di verifica fosse subordinata all'esito processuale passato in giudicato". In base alle accuse l'elezione di Di Girolamo doveva servire all'organizzazione criminale per spostarsi, senza problemi nell'ambito delle attività transnazionali di riciclaggio.

COINVOLTI DIRIGENTI SOCIETA' TELECOMUNICAZIONI
ROMA - Nell'inchiesta sul maxiriciclaggio, condotta da carabinieri del Ros e Guardia di Finanza e che ha portato all'emissione di una misura cautelare per 56 persone, sono coinvolti "alti funzionari ed amministratori di primarie società di telecomunicazioni, attraverso società di comodo di diritto italiano, inglese, panamense, finlandese, lussemburghese ed off-shore, controllate dall'organizzazione indagata". Lo si é appreso da fonti investigative.

GRASSO,COINVOLTA ANCHE CRIMINALITA' ORGANIZZATA

ROMA - Nell'operazione 'Phunchard-Broker' - nell'ambito della quale sono state emesse dalla Dda di Roma 56 ordinanze di custodia cautelare - ci sono aspetti nei quali è coinvolta anche la criminalità organizzata. Lo sottolinea il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, esprimendo "grande apprezzamento per il Ros e la Gdf che attivando meccanismi di cooperazione internazionale sono riusciti a ricostruire un complicatissimo giro di capitali e frodi-carosello, di ingentissimo valore. E ci sono anche aspetti che dimostrano il coinvolgimento della criminalità organizzata".

TRA INDAGATI FUNZIONARI FASTWEB E SPARKLE

ROMA - Tra i destinatari delle 56 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Dda di Roma nell'ambito dell'operazione 'Phunchard-Broker' ci sono anche alti funzionari e amministratori di Fastweb e Sparkle indicata come consociata di Telecom. In pratica ai 'colletti bianchi' si contesta di non avere adottato le necessarie cautele per evitare che le società fittizie lucrassero crediti d'imposta per operazioni inesistenti relativi all'acquisto di servizi telefonici per grossi importi. Il giro di soldi è di circa 2 miliardi di euro. L'Iva lucrata veniva incassata su conti esteri e poi i soldi venivano reinvestiti in beni come appartamenti, gioielli e automobili.

VOTI 'NDRANGHETA PER SENATORE COLLEGIO ESTERO

ROMA - La 'Ndrangheta, tramite emissari calabresi mandati in Germania, soprattutto a Stoccarda, avrebbe messo le mani sulle schede bianche per l'elezione dei candidati al Senato votati dagli italiani residenti all'estero e le avrebbero riempite con il nome di Nicola Di Girolamo. 'Sponsor' di questa operazione di supporto nell'elezione del parlamentare, sarebbe stato l'imprenditore romano Mokbell, coinvolto anche lui dell'operazione 'Phunchard-Broker'. Mokbell, in passato, aveva fondato il movimento Alleanza Federalista del Lazio e poi un partito federalista.

RICERCATO SCAGLIA, EX AD FASTWEB

ROMA - Silvio Scaglia, ex amministratore delegato di Fastweb, e' ricercato dal dda di Roma che ha emesso nei suoi confronti un mandato di arresto nell'ambito dell'inchiesta 'Broker'. Tra le 56 misure di custodia cautelare (52 custodie cautelari in carcere e 4 arresti domiciliari) ci sono anche quelle che riguardano, oltre a Scaglia, anche altri alti funzionari ed amministratori della societa' 'Sparkle' (controllata al 100% da Telecom) e 'Fastweb' che sarebbero stati compiacenti nel favorire le operazioni di riciclaggio dell'organizzazione criminale la cui attivita' e' stata fermata stamattina. In particolare il riciclaggio ha provocato un danno allo Stato italiano di oltre 365 milioni di euro derivanti dal mancato versamento dell'iva attraverso l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per piu' di un miliardo e 800 milioni di euro da parte di ''primarie societa' di telecomunicazioni''. Le operazioni commerciali fittizie hanno riguardato la commercializzazione di schede prepagate che, tramite un codice, avrebbero dovuto consentire l'accesso a un sito internet di contenuti tutelati dal diritto di autore e in realta' inesistenti. La secondo operazione fittizia riguardava la commercializzazioni di servizi (del tipo 'contenuti per adulti'), da realizzare attraverso traffico telematico rivelatosi, anche in questo caso, inesistente.

SCAGLIA ALL'ESTERO, PRONTO PER INTERROGATORIO

MILANO - Silvio Scaglia, ex amministratore delegato di Fastweb, si trova al momento all'estero per lavoro. Ha dato mandato ai suoi difensori di concordare il suo interrogatorio nei tempi piu' brevi per chiarire tutti i profili della vicenda. L'imprenditore, ricercato per riciclaggio, riafferma comunque - in una nota - la sua estraneita' a qualunque reato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero! anche Berlusconi ha detto che ci vuole un giro di vite anti-corruzione. Bravo Libralato! Prisco

Anonimo ha detto...

nella nostra società sono cambiati valori e principi, quindi quelli che rubano soldi, si drogano, fottono le minorenni, corrotti e corruttori, che speculano sulla salute di altri esseri umani sono BRAVE e RISPETTABILI persone.

Tutti gli altri sono antichi, pensano con vecchi parametri di un sistema sociale ed economico superato, VIVA LA LIBERTA' !!!!!!

predellino