giovedì 18 febbraio 2010

Incidente sull’Appia, le condizioni delle strade

Questa mattina prima delle 7, ennesimo incidente sull’Appia all’altezza dell’incrocio regolato con semaforo con la Migliara 47 (per Borgo Pasubio – Pontinia).
Il semaforo, in genere, la notte diventa lampeggiante per poi essere riattivato alle 7.
Sulla Migliara 47, come più volte evidenziato, la visibilità è scarsa, la sede stradale troppo stretta capita che chi la transita per attraversare l’Appia spesso deve azzardare, maggiormente se, come stamattina, il tempo nuvoloso con pioggerella insistente rende ancora più pericolosa la condizione.
Poi con la chiusura del tratto della SR 156 tra Ceriara e Sezze Scalo il traffico è aumentato notevolmente insieme alla pericolosità.
Ma lo stesso era già successo tutte le volte che i cittadini di Sezze Scalo riuscivano a interdire il traffico pesante che si riversava sullo stesso tratto di strada.
Basta percorrere la Migliara 47 per rendersi conto di quanto e quale traffico pesante vi transiti peggiorando notevolmente le condizioni su una strada che non è adatta a ricevere questa mole di traffico.
Pensare che la messa in sicurezza della strada statale Appia era stata oggetto di una delibera Cipe nel dicembre 2001, insieme alla messa in sicurezza della Pontina, SR 148, per un finanziamento di 1.111 milioni di €. Mentre sul progetto definitivo di modifica della SR 156 dei Monti Lepini vi sono alcuni dubbi, dopo decenni di lavori, progetti e finanziamenti, facendo diventare emergenza e straordinario ciò che in un paese efficiente doveva essere gestito allo stesso modo.
Tornando alla Pontina si chiede la 3. corsia o il corridoio tirrenico, ma a chi la percorre sarebbe sufficiente anche una sola (delle 2 esistenti) corsie asfaltata in modo normale senza buche che con le prime precipitazioni diventano voragini e che nessuno riempie.
Viene da chiedersi con quale coraggio si mettano nei programmi elettorali autostrade come se piovesse e poi non si riesce a programmare gli interventi oppure a fare la manutenzione ordinaria di quelle che esistono.
Giorgio Libralato

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