lunedì 11 gennaio 2010

dissesto idrogeologico, un’altra regione

dissesto idrogeologico, un’altra regione
Gli eventi di questi giorni (ripetute trombe d’aria) sono dovuti in parte ad avvenimenti naturali, con gli effetti accentuati dell’incuria amministrativa, di programmazione, tutela e salvaguardia del territorio.
La bonifica pontina aveva ottenuto un successo di recupero delle terre che è stato studiato nel mondo per l’insieme di opere idrauliche (canali, fossati, con un reticolo regolare e funzionante di smaltimento delle precipitazioni) e naturali (la messa a dimora di eucaliptus).
L’azione degli alberi è importante per fermare la forza del vento (frangivento) ed attenuare, appunti, l’effetto degli eventi atmosferici, oltre che creare ombra, produrre legna e fogliame e contribuire, con il forte assorbimento di acqua dalla radici, al regolamento idraulico.
Latina e altri centri si sono sviluppati dimenticando questa lezione, chiudendo fossati, canali, deviando corsi d’acqua, eliminando il reticolo di smaltimento delle acque.
Il risultato è evidente basta percorrere i centri abitati di Latina, dei borghi e di altre località bonificate per rendersi conto del danno e della devastazione prodotta, spesso obbligata da piani regolatori che, evidentemente, ignoravano le caratteristiche del nostro territorio.
Il tutto senza realizzare alternative idrauliche valide e sufficienti.
Allo stesso modo è evidente il dissesto provocato dall’abbattimento delle fasce frangivento senza che venissero attuate misure aventi analoga importanza.
E’ strano notare come di questo aspetto del nostro territorio nessuno ne parli e/o proponga una programmazione, uno studio, un progetto di recupero idraulico e di riqualificazione dell’ambiente.
Insomma assistiamo senza battere ciglio a questa lenta procurata agonia.
Chi se ne dovrebbe fare carico? Come sempre tanti enti ne hanno competenza e (più o meno) disponibilità economiche e personale o se non le hanno le dovrebbero chiedere.
Ma questo non sarà un argomento della prossima campagna elettorale, né dei programmi, né tantomeno delle iniziative amministrative.
Meglio la calamità naturale, l’erogazione di fondi per l’emergenza.
Per programmare e prevenire ci vogliono teste che hanno voglia di farlo.
Giorgio Libralato

5 commenti:

Anonimo ha detto...

repetita iuavant, come soluzione e rimedio al degrado allo scempio ai disastri annunciati sul territorio esistono due strumenti di pianificazione volti alla tutela dell'aria dell'acqua della terra, il Piano Territoriale Paesistico Regionale ed il Piano di Assetto Idrogeologico, per una corretta gestione dell'ambiente naturale ed antropizzato applicando regole e controlli limitando speculazioni, abusi, furberie di singoli soggetti e negligenze delle pubbliche amministrazioni, strumenti tecnici e legislativi che le stesse amministrazioni furbescamente tentano di eludere.

Luigi
Rete dei Cittadini di Pontinia

giorgio libralato ha detto...

le regole sono tali quando aiutano la vita dei cittadini, la migliorano e la guidano

Anonimo ha detto...

alle prossime elezioni regionali vinca il centroSX od il centroDX poco importa perchè non cambierà nulla sul fronte NOTURBOGAS-NOBIOMASSE e NOCentroCommerciale, come non cambierà nulla per la definitiva approvazione del PTPR, gli interessi sono trasversali come quelli dell'Acea e Vaticano!

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giorgio libralato ha detto...

Se vince la Polverini con quel carico di nazisti e fascisti che si porta appresso, affaristi o altro (vedi il caso Fondi) il destino di Pontinia è segnato. Se vince la Bonino non sarà meglio.

Anonimo ha detto...

Sul caso Fondi Cusani e Fazzone affermano e confermano con le loro eccentricità definiamole così d'essere incompatibili con un sistema civile e democratico.

Il Prefetto è il rappresentatnte del Governo in loco, come può un senatore della Repubblica come Fazzone facente parte della maggioranza politica in Senato e Parlamento tacciare di faziosità il suo rappresentante? Stessa cosa vale per il Presidente della Provincia di Latina Cusani che accusa l'organismo di polizia preposto alla tutela e difesa dello Stato quindi del territorio da lui amministrato definendoli pataccari e deviati istituzionalmente, e chi se non da loro stessi visto che al Governo comanda il PDL ? Andando avanti così ci porteranno alla guerra civile!

Anophele