giovedì 23 aprile 2009

Il 7 maggio conferenza unificata per la centrale a biomasse

Il 7 maggio conferenza unificata per la centrale a biomasse
Il 7 maggio è stata fissata la prima riunione della conferenza unificata del progetto della centrale a biomasse a Mazzocchio a Pontinia, dopo il parere negativo del comune di Pontinia all’interno della conferenza AIA-IPPC presso l’amministrazione provinciale di Latina e in attesa dell’udienza del TAR del 23 luglio.
Questa convocazione segue la richiesta di chiarimenti che la segreteria della conferenza, presso la presidenza del consiglio dei ministri ha richiesto all’amministrazione provinciale di Latina e al comune di Pontinia.
Quest’ultimo ha risposto un mese fa ribadendo la sua posizione.
Intanto questa mattina udienza al TAR invece per discutere il ricorso avanzato dalla ditta proponente la centrale a turbogas sempre a Mazzocchio – Pontinia.
Questa trascorsa è stata un’altra settimana di confronto e di studio di tutta la problematica relativa a questo impianto e dell’iter della stessa analizzando tutti i punti deboli della procedura e del progetto più volte segnalati.
Sicuramente ci saranno, questa mattina, delle novità.
Da parte dell’amministrazione e dei cittadini, con l’aiuto dei vari esperti, è stato fatto un lavoro consistente nella consapevolezza che ogni situazione va affrontata sapendo che può costituire un tassello importante per contrastare questi impianti particolarmente sgraditi.
Ieri la giornata della terra vissuta in tutto il mondo per ridurre le emissioni è stata tradotta in pratica a Pontinia con una serie di riunioni e confronti proprio per impedire che impianti che vanno contro il protocollo di Kyoto, le direttive europee vengano realizzate almeno nel nostro comune.
Il no agli inceneritori è scritto nello statuto comunale ma qualche volta questo non basta per scoraggiare chi vuole fare del profitto a danno delle popolazioni e dell’economia locale.
Altrettanto queste 2 centrali se non portano certo i benefici voluti dallo spirito della giornata della terra, né i posti di lavoro che potrebbero far ripartire l’economia, né l’indotto, sicuramente graveranno in maniera irreversibile nell’ecosistema dell’intera pianura, delle colline e dei monti adiacenti.
Al contrario il ricorso all’energia rinnovabile e naturale, nello spirito della giornata della terra, come richiesto e auspicato dalle amministrazioni comunali e provinciale porterebbe un numero maggiore di 10 volte in termini di posti di lavoro.
Perché rinunciarvi?
Pontinia 23 aprile 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

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