sabato 14 marzo 2009

Marrazzo e le timide speranze contro gli impianti inquinanti

Marrazzo e le timide speranze contro gli impianti inquinanti
L’intervento del presidente della Regione Lazio, in merito alla
centrale a turbogas di Aprilia, riapre timide speranze dopo un lungo
silenzio ed una lunga attesa anche per scongiurare il pericolo di
quella di Mazzocchio a Pontinia.
“Nuove garanzie a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini di
Campo di Carne”.
“Il presidente della Regione ha inviato tre lettere alla Direzione
Regionale Ambiente, al dipartimento epidemiologico della Asl Rm E e
alla Sorgenia, chiedendo approfondimenti sull’iter procedurale e
l’impatto su cittadini e ambiente.”
“disporre, di concerto con l’Arpa Lazio, un programma di valutazione
epidemiologica dello stato di salute della popolazione”,
“necessità di verificare la congruità del pronunciamento di
compatibilità ambientale sul progetto dell’impianto, reso dall’Area
Valutazione d’Impatto Ambientale e Danno Ambientale della Regione sul
progetto dell’impianto di produzione di energia elettrica a ciclo
combinato”
Queste alcune delle note delle agenzie in merito all’intervento dovuto
e atteso del presidente della Regione Lazio che ha promesso anche al
sindaco di Pontinia l’opposizione al progetto particolarmente
sgradito.
Le stesse osservazioni per la centrale di Aprilia, valgono per quella
prevista a Mazzocchio, visto l’insieme di errori procedurali, le
superficialità emerse, i dati non attendibili oppure storicamente
troppo vecchi, le analisi, gli studi, i dati progettuali sbagliati o
insufficienti.
Per non parlare dell’errore evidente di progettazione sia del gasdotto
che dell’elettrodotto.
Poi non hanno mai trovato risposta le giuste osservazioni
dell’amministrazione provinciale di Latina, come del comando dei
Vigili del Fuoco sia per il singolo progetto (turbogas e biomasse),
sia per la somma dell’impatto ambientale, territoriale e di sicurezza
notevole.
Un’altra notizia che arriva dalla Regione Lazio merita attenzione
sempre per la situazione di Mazzocchio, quella della bonifica di 42
aree inquinate.
Le notizie di cronaca ricordano l’interramento di fusti tossici,
quando Bonelli, appena nominato assessore regionale all’ambiente era
venuto a Pontinia gli era stato ricordato il problema e il pericolo di
una nuova Valle del Sacco.
Nel tempo poi, la situazione, sempre stando alle notizie di cronaca
non sembra migliorata aggravata dal degrado della zona dei Gricilli,
noto alla Regione Lazio fin dal 1990.
Intanto continua la richiesta di documenti in merito alla
realizzazione delle 2 centrali di Mazzocchio (turbogas e biomasse) e
continua il paziente lavoro di opposizione ai progetti inquinanti e
degradanti.
Come sempre le persone di buona volontà sono all’opera per produrre
atti e documenti.
Del consiglio provinciale sulle centrali dannose e sgradite alla
stessa amministrazione si è persa notizia, è difficile passare dalle
affermazioni libere e dai proclami ai fatti e agli atti
amministrativi.
Pontinia 14 marzo 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

Rifiuti, dalla Regione 22 milioni per bonifica 42 aree inquinate
13/03/09 - Parte dalla Regione Lazio un piano di bonifica e recupero
di 42 siti inquinati. Un programma da 22 milioni di euro in tre anni,
che la giunta guidata da Piero Marrazzo, metterà a disposizione per
intervenire nelle zone inquinate presenti nel Lazio, anche d’interesse
nazionale, individuati dal ministero competente. Il piano prevede,
inoltre, 6 milioni per la bonifica delle zone della Valle del Sacco.
Si tratta del recupero principalmente di siti industriali dismessi e
dei terreni contaminati da vecchie discariche e gli interventi
prevedono il trattamento e la rimozione dei materiali inquinanti e il
riutilizzo del suolo sottoposto a bonifica.

“Questo monitoraggio - ha spiegato il governatore Piero Marrazzo -
farà di noi una Regione modello. Il Lazio sarà, dopo l'Emilia Romagna,
la seconda regione d'Italia ad avere un monitoraggio di tutti i siti
ambientali a rischio o che svolgono un'attività ordinaria nella
gestione dei rifiuti".

"Non ci accontentiamo del livello di controllo che e' stato fatto
finora - ha osservato l'assessore all'Ambiente, Filiberto Zaratti - ma
vogliamo dotarci di strumenti sempre più stringenti".
www.regione.lazio.it

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