martedì 3 marzo 2009

febbraio 2009 gli incidenti nucleari noti

2 Febbraio 2009 - Oyster Creek, New Jersey -USA. Un incendio è divampato in uno dei due trasformatori della centrale nucleare di Oyster Creek. La società, Exelon Nuclear, ha fatto sapere che "non c'è pericolo per il pubblico"

4 Febbraio 2009 - Busko, Ramsko, Jablanicko - Bosnia Erzegovina. Il quotidiano croato Vecernji List denuncia l'inquinamento da scorie radioattive francesi dei laghi dell'Erzegovina a partenza della firma dell'accordo di Dayton nel novembre 1995 (vedi: http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=560.0 )

10 Febbraio 2009 - Nello spazio -Il satellite Usa Iridium per le telecomunicazioni si scontra con il satellite russo Kosmos-2251, non più in uso, in bassa orbita a circa 780 chilometri da terra. I detriti derivati dalla collisione potrebbero danneggiare vecchi veicoli spaziali sovietici che si trovano in prossimità. E questi ultimi hanno reattori nucleari a bordo, fanno notare gli esperti da Mosca. In particolare - spiegano fonti alle agenzie di stampa russe - c'è un rischio di collisione tra i vecchi satelliti di osservazione della marina sovietica con i rottami, sparsi intorno, e di conseguenza, si potrebbe avere la presenza in orbita di macerie radioattive.

11 Febbraio 2009 -Francia. Un'indagine di France 3 denuncia che 300 milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi provenienti dalle miniere di uranio francesi, sono stati disseminati, nel corsi di decenni, nelle campagne, in vicinanza dei centri abitati, e sono serviti per costruire case, scuole e aree gioco per bambini.

12 Febbraio 2009 - Los alamos, USA. Scomparsi nel nulla dal centro di ricerca nucleare di Los Alamos 67 computer. I dirigenti di Los Alamos hanno sottolineato che nessuno dei computer conteneva informazioni classificate.

13 Febbraio 2009 - Germania. Sequestrate oltre 150 tonnellate di metalli radioattivi, in 12 Laender tedeschi, provenienti dall'India. La contaminazione è dovuta all'isotopo radioattivo Cobalto 60 arrivato in Germania da tre diverse fonderie indiane. Per l'alto livello di contaminazione, 5 tonnellate sono state affidate alla GNS, la società tedesca che si occupa dello smaltimento delle scorie nucleari.

22 Febbraio 2009 - Chalk River, Ontario, Canada. Terza fuga radioattiva nell'impianto di Chalk River, dal dicembre 2008. 11 kg d’acqua inquinata sono stati ventilati all'esterno dopo che due piccoli buchi sono stati rilevati in un tubo. Il tubo è stato riparato. Il reattore è rimasto in attività e la fuga non ha creato ritardi nella produzione.
Appello ai legislatori degli Stati Uniti sui pericoli delle miniere di uranio
Traduzione di Progetto Humus da http://www.thewest.com.au

Gli aborigeni australiani, un fisico francese ed un attore americano hanno aderito all’iniziativa dei rappresentanti delle popolazioni indigene dell’Africa e degli Stati Uniti, di inviare ai legislatori un netto avvertimento sui pericoli riguardanti le miniere di uranio.

“Vogliamo che i legislatori degli USA capiscano che le miniere di uranio sono altamente inquinanti e che non esiste attualmente alcuna risposta scientifica alla questione del contenimento dei rifiuti radioattivi. Vogliamo che sappiano che le informazioni fornite dalle società minerarie non sono del tutto affidabili”; ha detto Bruno Chareyron dei laboratori francesi CRIIRAD, che si occupano della misurazione della radioattività ambientale.

I rappresentanti dei nomadi Tuareg del Niger, i nativi americani e gli aborigeni australiani hanno detto che le miniere di uranio sono state causa di devastazione delle loro comunità.

In Niger, la società nucleare francese Areva ha sfruttato per più di 40 anni una miniera di uranio con “nessun rispetto per l’ambiente, la salute delle persone e degli animali. Le miniere hanno influenzato ogni settore dello stato, innescando una guerra tra i Tuareg che hanno preso in mano le armi per difendere la loro terra ed il governo complice di Areva”; ha detto Sidi-Amar Taoua, un Tuareg che ha vissuto per sette anni negli USA.

Areva ha annunciato, lo scorso mese, di aver chiesto agli Stati Uniti, l’approvazione di un progetto da 2 miliardi di dollari per la costruzione di un impianto per l’arricchimento dell’uranio nello stato Nord Occidentale dell’Idaho, il primo impianto di arricchimento dell’uranio controllato dallo stato francese negli USA.

Le terre delle popolazioni native americane nel Sud Ovest degli USA sono state il luogo di più di 1300 miniere di uranio.
“Anche se la maggior parte di queste sono state chiuse, la loro eredità si trova nella contaminazione dell’acqua potabile, nell’alta percentuale di cancro e malattie renali. In questo momento di rinascita del nucleare, è quasi come se il governo federale ignorasse l’eredità storica delle miniere di uranio a favore degli interessi economici delle centrali atomiche ed a scapito della nostra terra, della nostra acqua, della nostra gente”; ha detto Manny Pino, un ambientalista indiano d’America.
Mitch, un aborigeno attivista contro le discariche di rifiuti radioattivi e le miniere d’uranio in Australia, il più grande produttore di minerali, ha dichiarato: “Il profitto monetario nel breve termine ci lascerà a lungo termine rifiuti mortali per le future generazioni”.

Le miniere di uranio hanno visto un lungo periodo di boom negli USA tra il 1940 ed il 1980, prima che venissero improvvisamente chiuse negli anni 90 quando i prezzi dei minerali sono crollati.
Nel 2005, quando questi hanno ricominciato a crescere, i Navajo hanno approvato una legge che vieta l’estrazione o la trasformazione di uranio sulle loro terre.

“Ma quando il prezzo dell’uranio ha raggiunto i 140 Dollari la Libbra, nel 2007, le società minerarie si sono reinteressate “come degli avvoltoi” alle zone ricche di giacimenti, il 70% dei quali sono situati nei territori abitati da comunità indigene a basso reddito”; ha detto James Cromwell, l’attore che ha interpretato George W Bush nel film “w”.

Poi il segretario degli Interni Dirk Kempthone ha autorizzato l’esplorazione di miniere di uranio vicino al Grand Canyon, un sito patrimonio mondiale dell’UNESCO.
“C’è un sacco di attività. Quando i prezzi dell’uranio sono saliti, sono arrivate proposte di esplorazione di tutto il territorio”; ha affermato Sandy Bahr ambientalista del gruppo Sierra Club del Grand Canyon.

Nel mese di gennaio, il rappresentante dell’Arizona, Raul Gijalva (della presidenza Obama) ha introdotto un progetto di legge al Congresso finalizzato a togliere permanentemente alle miniere per l’estrazione dell’uranio, un milione di ettari di terre pubbliche, nei bacini che circondano il Grand Canyon.

www.progettohumus.it

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