martedì 6 gennaio 2009

Da Bando d’Argenta a Pontinia che senso ha la centrale a biomasse?

Da Bando d’Argenta a Pontinia che senso ha la centrale a biomasse?
Mentre tra una settimana esatta si terrà la conferenza dei servizi per esaminare il progetto della centrale a biomasse di Mazzocchio nel comune di Pontinia, è utile ricordare cosa ha significato per Bando d’Argenta (FE) una centrale con caratteristiche simili.
Questa centrale era presa da esempio, infatti, sia dalla Giunta Mochi che l’ha approvata e voluta e sia dagli sponsor che avevano portato alcuni esponenti dell’attuale maggioranza in viaggio – premio per ribadirne i miracoli.
La centrale di Bando d’Argenta (all’epoca dei fatti gestita da una società facente riferimento allo stesso gruppo sociale di quella progettata a Mazzocchio – Pontinia) era stata chiusa nel mese di dicembre 2006 dai NOE di Bologna. (da la Nuova Ecologia del 5 dicembre 2006 Sequestrata centrale a biomasse. Riscontrate dal Noe macroscopiche irregolarità nelle emissioni. Indagati i vertici dell'azienda di Bando d'Argenta (Fe): usavano combustibile non conforme a quello autorizzato. La ditta: «Collaboreremo per chiarire». La centrale elettrica alimentata a biomasse di Bando d'Argenta (Ferrara) è stata posta sotto sequestro dal Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri di Bologna. Secondo gli accertamenti svolti dai militari dell'Arma, per alimentare il termovalorizzatore sarebbero state utilizzate biomasse di natura diversa da quella per la quale l'impianto era stato autorizzato.
Inoltre, i valori di emissione in atmosfera, misurati con sensori collocati ai vari camini, sono risultati di gran lunga superiori a quelli previsti dalle tabelle normative. I valori sarebbero stati poi modificati con interventi sul sistema informatico usato per la rilevazione e il monitoraggio dei flussi in uscita, soprattutto per quel che riguarda il rilascio di monossido di carbonio.
Al momento, risultano indagati per falsificazione di registri e notificazioni e per violazione di normative ambientali il legale rappresentante della società che gestisce dell'impianto e i direttori tecnici, protempore, della centrale. La centrale, dalla capacità produttiva di 22-24 Megawatt/ora, continuerà ad operare, in attesa di ulteriori decisioni dell'autorità giudiziaria, al minimo regime consentito.)
Qualche fautore della centrale a biomasse sostiene che questa centrale creerebbe l’indotto agricolo con piantagioni in provincia di Latina di pioppeti. Vediamo se è stato così per Bando d’Argenta:
“Attualmente la centrale di Bando importa il materiale combustibile dal Veneto e, in parte, dal Brasile, con buona pace dell’economia locale. Si è inoltre visto come le superfici richieste per le coltivazioni energetiche siano assurdamente enormi.” (fonte http://edemps.comunicopparesi.it/edemps/forum/tavolo-tematico-ambiente/660631367).
Che a proposito del processo in seguito al sequestro, scrive:
Si è recentemente concluso il processo a carico della centrale con sentenze penali a carico dei dirigenti della società San Marco (che gestisce l'impianto), per falsificazione di dati sulle emissioni della centrale di Bando d'Argenta, più una miriade di condanne amministrative e penali per reati ambientali.(fonte: atti del processo).
Si è scoperto che la centrale, non avendo sufficiente combustibile, bruciava materiale in legno trattato (cioè rifiuti) sforando così ampiamente i limiti di legge, in quanto entravano nel forno vernici, solventi, fertilizzanti residui plastici e tanto altro.
Altre informazioni:
Infine l’assessore all’ambiente del Comune di Argenta, ha raccontato tutta la vicenda della centrale a biomasse di Bando di Argenta. Facendo notare come tutte le promesse fatte dai proprietari in fase di progettazione e realizzazione, in termini di ricaduta occupazionale e utilizzo delle produzioni agricole locali, siano state completamente disattese. L’unica ricaduta, ha affermato l’assessore, è stata quella ambientale: più di 100 TIR al giorno che portano allo stabilimento la materia vegetale necessaria, proveniente probabilmente dall’estero, causano un inquinamento acustico e ambientale di notevole entità.
(fonte

http://www.articolo32.it/documenti/PRIMO%20INCONTRO%20A%20RUSSI%20PER%20LA%20CENTRALE.htm)
Si continua:
“Le grandi centrali a biomasse (20,30,40 MW) che i privati stanno proponendo ad alcuni Enti locali (Conselice, Russi, Finale Emilia) non rispondono a logiche di filiera e non hanno nessun legame col territorio. Le rese per ettaro, sia quantitative che economiche conducono inevitabilmente al reperimento sul mercato estero dei materiali da bruciare, con buona pace della riconversione dei nostri agricoltori che dell’ambiente, sul quale graveranno i costi di trasporto.”
(fonte http://www.alessandroronchi.net/2006/biomasse-le-grandi-centrali-sono-fuori-gioco/
http://www.leganordbondeno.com/agricoltura/riconversione-degli-zuccherifici-e-agroenergie-delusioni-in-agguato-per-la-nostra-agrico-2.html
Actelios Falck e Eridania Maccaferri hanno siglato un accordo da 300 milioni di euro per sviluppare la produzione di bioenergia negli ex stabilimenti per la lavorazione della barbabietola di Castiglion Fiorentino russi, Fermo e Villasor (Cagliari). Benché la volontà dichiarata sia quella di approvvigionare di materia prima locale le centrali , un moderato realismo fa supporre che non sarà proprio così. Difficile credere nell’uso di olio di girasole, quotato grezzo a più di 550 euro/t , quando si può importare olio di palma grezzo a 400 euro/t. Lo stesso discorso vale per la biomassa da legno. Ne abbiamo un esempio con la grande centrale di Bando d’Argenta. Neanche un pioppo è stato piantato in Italia per alimentare quello stabilimento. E non è l’unico

http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-2160/RIVA.pdf
Il mercato della biomassa considerato è extraregionale in oltre il 60% dei casi. Questo
aspetto è condizionato dai costi di trasporto, dalla effettiva disponibilità nel territorio in
cui sono inserite le centrali e dai costi del prodotto. Inoltre, è stato riscontrato come gli
impianti di taglie superiori si approvvigionino al di fuori della regione. Dalla Tabella 7 si
osserva come negli impianti di classe di potenza superiore solo il 20% di biomassa è
reperita nell’area della regione di insediamento della centrale.

Al che si può concludere:
- nessun vantaggio per l’economia locale (per lo meno per Bando d’Argenta);
- nessuna piantagione è stata messa a dimora per alimentare la centrale;
- la massa legnosa arriva almeno da fuori provincia, quando non arriva da altre regioni o addirittura dall’estero;
- il procedimento penale sembrerebbe non essersi concluso per i fatti relativi alla centrale di Bando d’Argenta.
Quindi se non ci sono vantaggi per l’amministrazione comunale, per i cittadini, per le aziende del posto, se non c’è significativo incremento dei posti di lavoro, se non c’è un indotto, se l’agricoltura locale e l’economia non hanno miglioramenti, a chi e a cosa serve?
Soprattutto quali potrebbero essere i danni di questo ennesimo progetto sgradito?
Lo vedremo la prossima volta.
Pontinia 6 gennaio 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

22 commenti:

Anonimo ha detto...

ma se siamo tutti contrari dov'è il problema? Perchè dovrebbe essere autorizzata?

giorgio libralato ha detto...

l'Amministrazione provinciale dovrà rispondere in base alla normativa che è a favore dell'azienda non certo di cittadini e amministrazioni

Anonimo ha detto...

Occorre che la politica si faccia sentire. Se il Comune di Pontinia è contrario questi non possono fare nulla.

giorgio libralato ha detto...

Se il comune di Pontinia è contrario la conferenza dei servizi si sposterà in altra sede (Regione) che ha già dato parere favorevole o Ministero (che è contro l'ambiente).

Anonimo ha detto...

Io mi sento preso per il sedere...il sindaco ha garantito piu' volte che questa centrale non si farà.

giorgio libralato ha detto...

Per quanto possa dipendere da lui?

Anonimo ha detto...

Si...si...la solita politica. Sinceramente mi sono stufato. è la solita politica, le responsabilità sono sempre degli altri. Grazie

giorgio libralato ha detto...

Credo la normativa sia chiara.

Anonimo ha detto...

la normativa è chiara, la politica pure: chiarissima!

giorgio libralato ha detto...

La politica risponde agli interessi economici e di parte, non a quelli dei cittadini e per il bene comune. Altrimenti avremmo un altro parlamento.

Anonimo ha detto...

non credi sia il caso che della questione biomasse - in vista della conferenza del 13 - sia investito l'intero consiglio comunale? è una questione importante e delicata. è vero che il sindaco ha garantito che questi impianti non verranno mai autorizzati però non si sà mai...

giorgio libralato ha detto...

Il consiglio comunale (di Pontinia) non può aggiungere nulla. Gli altri consigli comunali sì. Chi ha amici ne chieda l'intervento sia come amministratori che come cittadini. Loro possono fermare questa fase.

Anonimo ha detto...

Scusa ma non sono daccordo. Se neppure il consiglio comunale di Pontinia può aggiungere nulla allora a cosa serve? Se la politica non serve a nulla allora di cosa stiamo parlando? Se il sindaco non può fare nulla cosa parliamo a fare? Marrazzo dov'è? I vari Zaratti, Fontana???? Giorgio, ma di cosa stiamo parlando????

Credo ci voglia un pò piu' di serietà e di equilibrio da parte di tutti.

giorgio libralato ha detto...

Ognuno risponde (in fatto di serietà e di equilibrio) per sè stesso. La legge è fatta in modo tale che nè la politica, nè le amministrazioni possano fare più di tanto. O ne prendiamo atto o continuiamo a spostare il problema.
Piuttosto lavoriamo.

Anonimo ha detto...

Ma cosa stai dicendo? Hai le idee un pò confuse

Anonimo ha detto...

se come di tu i politici non possono fare nella...figurati i provati cittadini! Io invece sono convinto che i politici possono se voglio fare moltissimo..se vogliono

Anonimo ha detto...

lIBERI E FORTI,
Quando la nave affonda, il nostromo dice:
La colpa non è dell'ammiraglio, ma è dell'isola che non si è spostata.
La colpa è di quelli che nell'area di Mazzocchio, nello statuto hanno permesso la realizzazione di tali impianti.
Dei consiglieri allora, hanno richiesto che venisse inserito nello statuto, il divieto diu far installare impianti ad alto impatto ambientale, Hanno riso.
Queste sono le conseguenze.
Ma ha ragione Libralato, la colpa è dei cittadini che l'hanno votati.

giorgio libralato ha detto...

Spesso noi cittadini dobbiamo rimettere insieme cocci e pezzi.
D'altronde queste sono le libertà volute.

Anonimo ha detto...

peccato che poi il potere di firma è in mano ai politici e non ai cittadini!

giorgio libralato ha detto...

qualche volta anche la firma dei cittadini può contare

Anonimo ha detto...

ad es. matrimonio

giorgio libralato ha detto...

io, da cittadino, ho chiesto l'annullamento della conferenza dei servizi, chi vuole può fare altrettanto