martedì 13 gennaio 2009

CLIMA: WORLD WATCH, O SI CAMBIA SVILUPPO O SI MUORE / ANSA

CLIMA: WORLD WATCH, O SI CAMBIA SVILUPPO O SI MUORE / ANSA
(di Luciano Clerico) (ANSA) - WASHINGTON, 13 gen - O si cambia o si muore. Perche' un dato e' certo: il mondo cosi' come e' se continua a svilupparsi secondo i criteri energetici seguiti finora e' destinato ad andare incontro ''a una catastrofe''. Il grido d'allarme viene in questo caso del WorldWatch Institute, organismo internazionale che ogni anno raccoglie in un suo Rapporto ufficiale lo stato di salute del pianeta. Nel rapporto 2009, reso noto oggi a Washington, la conclusione e' questa: o il mondo sara' in grado entro il 2050 di ridurre in modo drastico la sua attuale capacita' di inquinare il pianeta, abbassando in particolare le attuali emissioni di biossido di carbonio, oppure andra' incontro a catastrofi epocali. A questa conclusione sono giunti 47 tra i principali studiosi al mondo sui cambiamenti climatici. Secondo il rapporto, intitolato '2009 - Lo stato del mondo - Verso un mondo piu' caldo', la situazione negli ultimi anni per quanto riguarda il cosiddetto 'global warming' e' ulteriormente peggiorata, ed e' assolutamente necessario arrivare a un nuovo modello di sviluppo basato su produzione e consumo di energia eco-sostenibile. Nello stesso tempo pero', sottolinea lo studio, non mancano le opportunita' per intraprendere - oggi - iniziative che faranno sentire i loro benefici effetti nei prossimi decenni. Avranno un costo complessivo altissimo in termini monetari, gli studiosi stimano la potenziale spesa per la riconversione della produzione di energia alternativa compresa tra i mille e i 2.500 miliardi di dollari all'anno. ''Tuttavia - si legge nel rapporto - gli eventuali costi derivanti da mancati interventi sarebbero, col tempo, ancora piu' alti''. Per il Worldwatch Institute e' tempo di agire e di bisogna farlo subito. ''Abbiamo il privilegio di vivere in un momento della storia in cui possiamo ancora evitare una catastrofe climatica che trasformerebbe il pianeta in un ambiente ostile per lo sviluppo degli esseri umani - ha detto il vicepresidente di Worldwatch, Robert Engelman, co-direttore del Rapporto 2009. Per Engelman '''non ci e' rimasto molto tempo''. ''Varare un patto globale per salvare il clima del globo richiedera' un supporto pubblico di enorme portata - ha sottolineato - e una volonta' politica condivisa a livello globale di spostarsi verso l'energia rinnovabile, nuovi modi di vivere, e una scala di valori umani capace di adeguarsi ai limiti della atmosfera''. Non c'e' altra via. Stando a Worldwatch, e' ormai accertato in modo scientifico che il pianeta Terra si e' mediamente riscaldato di circa 0,8 gradi dall'inizio della Rivoluzione Industriale a oggi, e il riscaldamento e' in buona parte da attribuire alle attivita' dell'uomo. Un ulteriore grado medio di riscaldamento e' potenzialmente prevedibile come conseguenza degli attuali consumi. Per questo secondo i climatologi bisogna correre ai ripari, e fare in modo che il picco di emissioni venga raggiunto prima del 2020, per poi ridurle entro il 2050 per almeno l'85% al di sotto dei livelli del 1990.(ANSA). CLE
13/01/2009 19:04


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