domenica 28 dicembre 2008

rifiuti, compostaggio e centrale a biomasse

Il problema dei rifiuti e dell'incenerimento di rami e alberi è uno dei temi che da anni è sotto l'attenzione dell'opinione pubblica, in particolare a Pontinia dove l'impianto di compostaggio autorizzato dalla destra continua ad avere problemi irrisolti e, sempre grazie alla destra, si affacciano 2 spettri, quello della centrale a biomasse e dell'inceneritore entrambi a Mazzocchio.

L'incontro di Aprilia (contro la turbogas) e quello dei rappresentanti degli ordini professionali nell'albo dei CTU del Tribunale di Latina sono state per me l'occasione di affrontare, tecnicamente, entrambi gli argomenti.

Penso sia evidente che l'impianto di compostaggio è stato in un sito industriale proveniente da un fallimento e in cerca di adattamento per tale operazione che continua, dopo anni, a non vedere la soluzione.

Abbiamo comparato diverse ricerche nazionali e internazionali, progetti di altre regioni e, addirittura, dell'Australia.

Impianti di questo genere hanno bisogno di grandi superfici sia per gli impianti coperti che all'aperto, superfici che l'attuale ubicazione, secondo questi studi, progetti e proposte (anche di ASL o di Arpa italiane) non potrà mai soddisfare.

Uno degli esperti incontrati ad Aprilia (dell'Università La Sapienza) alla mia domanda: "si risolve il problema del compostaggio?" mi ha risposto "la puzza è puzza e rimane puzza. Certo si può migliorare, quando ci sono le condizioni".

Altro argomento riguarda la centrale a biomasse.

Com'è noto il progetto della centrale di Mazzocchio a Pontinia è stato bocciato senza appello nella conferenza dei servizi del 30 agosto 2007 presso l'amministrazione provinciale di Latina per diverse lacune e mancanze. Sopratutto perchè prevedeva di bruciare (l'impianto di produzione di energia elettrica a biomasse è un inceneritore) alcuni rifiuti e perchè prevedeva che 1/5 della legna avrebbe avuto provenienza extra regionale e addirittura straniera. Poi il piano proposto non era sufficientemente chiaro a dimostrare come e da dove poteva provenire una simile quantità di legna per alimentare la quale non era nemmeno sufficiente tutto il bosco del Circeo.

Poi a novembre 2008 è arrivata la farsa del VIA favorevole dell'ufficio apposito della Regione Lazio presso l'assessorato all'ambiente quello che dichiara, tra l'altro che l'impianto non potrà essere nocivo per 3 comuni inesistenti (Codarda, Fossanova e Sonnino Scalo).

Per contrastare tale indesiderato progetto all'amministrazione comunale perchè dannoso per l'agricoltura di qualità, l'ambiente e l'economia attuale, il Sindaco Tombolillo si è attivato presso l'amministrazione provinciale, dove ha scoperto che a gennaio si terrà la conferenza conclusiva sul progetto. Ma si è anche attivato presso la Regione Lazio. Dal punto di vista tecnico sarà importante anche quanto disposto in materia dalla finanziaria 2008, dai commi 144, 145, 147, 150, 161 dell'articolo 2 ( http://209.85.129.132/search?q=cache:sHHF4QPa3_4J:www.consted.com/doc2008/ecoincentivi_finanziaria2008.asp+finanziaria+2008+centrali+biomasse&hl=it&ct=clnk&cd=1&gl=it)

Intanto arriva in materia la sentenza della Corte di Cassazione di cui si allega un breve estratto.

(testo completo

http://www.simoline.com/clienti/dirittoambiente/file/news_1553.pdf)

Pontinia 28 dicembre 2008 Ecologia e Territorio Giorgio Libralato

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