mercoledì 3 dicembre 2008

detrazione 55% coro di proteste contro il governo

Detrazione 55%: coro di proteste contro il decreto taglia bonus
Cittadini, aziende e professionisti allarmati per le modifiche retroattive sugli sgravi per il risparmio energetico
di Rossella Calabrese


03/12/2008 - Imprese allarmate per le ricadute negative sul settore edile già in crisi e cittadini preoccupati di non riuscire a prenotarsi in tempo utile per ottenere l’agevolazione, ma anche arrabbiati per una legge retroattiva che mette in dubbio diritti già acquisiti, professionisti che chiedono certezze e continuità delle regole per poter pianificare i propri investimenti e il proprio lavoro.

Sono queste le reazioni di queste ore all’art. 29 del decreto legge 185/2008 che modifica la procedura per usufruire dell’agevolazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici (leggi i contenuti del DL http://www.casaportale.com/public/uploads/10739-pdf1.pdf).

Le migliaia di contatti e i numerosi commenti ai nostri articoli dimostrano il grande interesse verso il tema del risparmio energetico: un settore su cui le aziende ha concentrato le proprie risorse per la ricerca e l’innovazione di prodotto, i cittadini hanno avviato i lavori di riqualificazione energetica con la certezza di vedersi detrarre dalle tasse il 55% delle spese sostenute, i progettisti hanno investito nella propria formazione per inserirsi nel nuovo mercato della certificazione energetica (leggi tutto www.edilportale.com)

La nuova normativa rischia di avere conseguenze disastrose sul piano occupazionale e sulla sopravvivenza delle aziende; un aumento dell’economia sommersa e un conseguente danno all’erario; un blocco degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici con una conseguente ricaduta sulle emissioni di CO2 nell’ambiente da parte degli edifici stessi e altrettanto conseguenti multe da parte della UE.

Poiché condividiamo i timori di tutti i soggetti coinvolti, mettiamo a disposizione dei nostri lettoriuno spazio per i commenti sul DL 185/2008.


Tra i commenti arrivati alla nostra redazione, molti denunciano la retroattività della legge:
“Spero che qualcuno sollevi il problema di incostituzionalità della norma che incide retroattivamente.”
“Con questo decreto il governo si accolla la responsabilità di affossare il risparmio energetico, addirittura con una legge, secondo me, incostituzionale.”

Diversi commenti giudicano il DL 185/2008 un tradimento nei confronti dei cittadini:
“Io ho già speso dei soldi nel 2008, con la certezza di recuperarne il 55% in 3 anni; ora le regole cambiano con valore retroattivo! E non ho più la certezza del recupero! Se lo avessi saputo non avrei fatto certe spese, ed ora sono in difficoltà.”
“Dopo la legge 133/2008 che cancella l’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetica agli atti di compravendita degli immobili, ecco un ulteriore decreto legge che va a detrimento dei cittadini virtuosi. Come si fa a programmare un intervento di riqualificazione energetica se le regole del gioco cambiano continuamente?”

Preoccupazione è stata espressa anche per il lavoro dei tecnici:
“Che figura indegna fanno poi i tecnici che propongono innovazioni e lavorazioni ai privati, con l'interesse della detrazione fiscale...”
“Mi sono stancato...... Chi va a cercare i clienti adesso? E chi ne ha diritto? Il dito più veloce come Gerri Scotti?”

Numerosi lettori sono preoccupati per il destino delle aziende del settore:
“L'unico settore che non risentiva della crisi era proprio questo del risparmio energetico. Serramentisti, isolatori-pittori, aziende edili, aziende idrauliche per non parlare di quelle che producono pannelli solari, pannelli isolanti, vetri isolanti rimarranno senza lavoro ancor più.”
“Frenare, anzi bloccare di fatto, il settore che si sta occupando della riqualificazione del patrimonio edile in Italia in contrasto con quanto promulgato dalle varie direttive Europee, sembra essere un grave atto economico, politico e rappresenta l'assoluta distanza tra il mondo reale del lavoro e la politica.”
“Grazie a questa Legge io licenzio domani 25 persone che avevo appena assunto per nuove attività legate al risparmio energetico.”

Non convince la procedura che prevede la richiesta all’Agenzia delle Entrate:
“Sono 90mila le domande pervenute all'ENEA, quindi 90mila saranno le istanze che verranno ricevute dall'Agenzia delle Entrate… Quali saranno i tempi per gestire la procedura? Dopo 30 giorni scatta il silenzio-rifiuto!”
“Attenzione, da quanto leggo mi sembra di capire che le persone giuridiche (imprese) se non sono tra le prime, non possono avere nemmeno il 36%. Ovvero invece del 55%.. avranno 0%!”

Altri sottolineano il fatto che il Governo stia andando nella direzione opposta a quella indicata dall'Europa e dal protocollo di Kyoto:
“Il mondo ricco si muove verso la riduzione dell'inquinamento, la Germania investe 3 mld di euro nel 2009, e noi?”
“Non capisco proprio la decisione del Governo di rendere più difficile le detrazioni sul risparmio energetico proprio quando l'Italia si stava impegnando in linea con le decisioni europee di intraprendere la strada verso le fonti rinnovabili.”

Secondo molti lettori la misura incentiverà il ricorso al “nero”:
“Ho appena finito di installare pannello solare e caldaia a condensazione; visto l'andazzo chiederò di non avere fattura ed avrò un bel risparmio di almeno il 35%.”
“Avevo intenzione di cambiare gli infissi della mansarda con dei nuovi ad alto contenuto tecnologico per risparmiare sul riscaldamento. Cosa farò? Farò fare tutto il lavoro in nero alla faccia del decreto.”

(riproduzione riservata) www.edilportale.com

Detrazione 55%: a rischio le agevolazioni sulle spese del 2008
Le imprese: duro colpo per le aziende del settore, Italia controcorrente rispetto alla politica energetica della UE
di Rossella Calabrese
02/12/2008 - Tutti pronti davanti al computer alla mezzanotte del 15 gennaio 2009 per prenotare online sul sito dell'Agenzia delle Entrate la detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.

È questo lo scenario prefigurato dal decreto legge 185/2008, che modifica la procedura per usufruire dell’agevolazione fiscale riservata a chi effettua interventi che migliorino le prestazioni energetiche degli edifici nel 2009 e 2010, ma anche per chi li ha già effettuati nel 2008.

Dopo l’abolizione dell’obbligo di allegare l’attestato di certificazione energetico alle compravendite di immobili (leggi tutto www.edilportale.com), il Governo interviene nuovamente sul settore dell’edilizia modificando la procedura per la detrazione previste dall’articolo 1, commi da 344 a 347, della Finanziaria 2007 (legge 296/2006) come prorogate dall’articolo 1, comma 20, della Finanziaria 2008 (legge 244/2007).

La norma infatti ha effetto retroattivo e impone a chi intenda usufruire della detrazione del 55% delle spese già effettuate nel 2008, l’obbligo di prenotare il beneficio fiscale inoltrando una richiesta, esclusivamente per via telematica (anche attraverso gli intermediari abilitati), all’Agenzia delle Entrate tra il 15 gennaio e il 27 febbraio 2009. Occorrerà poi attendere la risposta dell’Agenzia la quale – dopo aver esaminato le istanze secondo l’ordine cronologico di invio - dovrà comunicare, entro 30 giorni, al richiedente del beneficio se la sua istanza è stata accolta; in caso di silenzio, l’istanza dovrà ritenersi respinta (silenzio-rifiuto).

Per le spese sostenute nel 2009 e nel 2010, l’istanza dovrà essere presentata dal 1° giugno e fino al 31 dicembre di ciascun anno. Ciò significa che, se la domanda da inviare alle Entrate dovrà essere a consuntivo dei lavori, questi ultimi dovranno essere completati entro maggio. In ogni caso, chi deciderà di effettuare lavori non avrà la certezza di detrarre il 55% delle spese sostenute. Il DL introduce, infatti, un limite di spesa per le detrazioni: 82,7 milioni di euro per il 2008, 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Gli 82,7 milioni stanziati per il 2008 dovranno bastare per tutti coloro che stanno effettuando quest’anno gli interventi e che – fino a due giorni fa – erano certi di detrarre il 55% delle spese; ora dovranno invece sperare che la domanda venga accolta dall’Agenzia delle Entrate prima che i fondi siano esauriti.

L’Agenzia delle Entrate comunicherà attraverso il proprio sito, l’esaurimento dei fondi disponibili. Le persone fisiche che hanno effettuato interventi nel 2008 e che non faranno in tempo a prenotare la detrazione del 55%, dovranno accontentarsi della detrazione del 36%, che prevede un tetto di spesa di 48 mila euro. Nulla è previsto invece per i soggetti Ires che hanno effettuato interventi nel 2008 e che, se vedranno sfumare il 55%, non potranno neppure richiedere le agevolazioni del 36%.

LE REAZIONI DEGLI OPERATORI
Secondo il presidente di Assolterm, Sergio D’Alessandris, “il pacchetto anticrisi avrà l’effetto contrario e aprirà una grossa crisi per le aziende italiane del solare termico”. D’Alessandris sottolinea inoltre la contraddizione insita nel piano del governo che va controcorrente rispetto a tutti i piani d’azione ambientali/energetici promossi dalla UE, primo fra tutti l’obbiettivo 20-20-20. Assolterm confida in un’apertura da parte della politica, per sciogliere le ambiguità presenti nel decreto.

Assolterm e Legambiente convocano per il prossimo 11 Dicembre alle 11,00 davanti a Palazzo Chigi una mobilitazione per “chiedere di ritirare un provvedimento devastante per il settore delle rinnovabili e del risparmio energetico, che danneggia le famiglie e condanna al fallimento la lotta ai cambiamenti climatici”. (leggi tutto www.edilportale.com)

Profonda delusione è la reazione dell’ANIT (Associazione Nazionale per l'Isolamento Termico e acustico) al pacchetto anticrisi. “Non condividiamo né comprendiamo – si legge in una nota dell’Associazione – questo tipo di provvedimento che, a soli 2 anni dalla sua entrata in vigore, aveva permesso a più di 200mila, tra aziende e privati, di fare qualcosa nel concreto per risparmiare energia e rispettare gli impegni presi con il Protocollo di Kyoto. Ci uniamo al coro di dissenso di Associazioni ed Enti contro un provvedimento che proprio non ci voleva! ANIT si impegna a chiedere al governo spiegazioni e l’immediata cancellazione dell'art. 29 inerente gli sgravi.
Invitiamo i nostri sostenitori – conclude l’ANIT – ad inviare una richiesta di spiegazioni sul decreto compilando l’apposito modulo dal sito del Governo Italiano.”

Durissimo attacco alle detrazioni del 55%. Così l’Uncsaal (Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio Leghe) definisce il provvedimento del Governo. Secondo i produttori di infissi “per finanziare i provvedimenti anticrisi sono state colpite le industrie dei componenti dell’edilizia e affossata nei fatti qualsiasi politica per il risparmio energetico”. Questo provvedimento – avverte l’Uncsaal – affossa quanto di buono il 55% aveva rappresentato nel 2007 e nel 2008 per le industrie, per i consumatori, per la riqualificazione del patrimonio immobiliare e conseguentemente per l’ambiente. Il rischio reale è la crisi per un intero settore industriale e un colpo fortissimo alle tasche dei consumatori che hanno realizzato interventi nel 2008 e che rischiano di rimetterci fino a 15.000 euro ciascuno. Con una lettera inviata a Presidenza del Consiglio, Ministeri, Senatori e Deputati, Uncsaal chiede lo stralcio integrale dell’art. 29 dal DL 185/2008, mentre in queste ore, attraverso il proprio sito web, ha avviato una campagna di sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti prima che il DL 185/2008 sia convertito in legge.


L’ACE, Associazione Certificatori Energetici, ha promosso una raccolta di firme per attuare una Class Action contro il governo in caso di non ritiro dell’art. 29. “Il decreto – si legge nella lettera indirizzata al Governo - introduce un elemento di aleatorietà che ridurrà in modo significativo la propensione all'acquisto di privati ed imprese, e soprattutto la retroattività della norma stessa determinerà una situazione di incertezza”. “I professionisti e le aziende che rappresentiamo – continua l’ACE – impegnano quotidianamente le proprie risorse intellettuali ed economiche per combattere la crisi. Chiedono certezze e continuità delle regole per poter pianificare i propri investimenti a vantaggio dell'intera comunità.”


“Un provvedimento incomprensibile – commenta Fabrizio Marchi, Presidente dell’Aniem (Associazione Nazionale delle pmi edili della Confai) - perché annullerà notevoli benefici economici, occupazionali ed ambientali, come dimostrano ampiamente gli oltre 230.000 interventi realizzati tra il 2007 ed il 2008: è veramente paradossale che in un momento nel quale si tende a favorire i consumi, un decreto legge varato per fronteggiare la grave crisi economica preveda disposizioni che ostacolano il sistema produttivo (basti pensare alle aziende produttrici di infissi, già penalizzate dalla contrazione dell’edilizia), disincentivano al consumo e rallentano il processo di adeguamento del nostro Paese nella politica ambientale.” (leggi tutto)


I COMMENTI
“C’è un settore nel quale l’appello di Berlusconi a non ridurre gli acquisti rimarrà disatteso” – commenta il direttore del Kyotoclub, Gianni Silvestrini. Si tratta delle tecnologie per il risparmio energetico che beneficiano della detrazione fiscale del 55% introdotta dall’ex ministro Pierluigi Bersani, una norma “che stava ottenendo un buon successo, come dimostrano i 230.000 interventi realizzati tra il 2007 e il 2008”. “Si possono stimare in 0,5 miliardi di euro le maggiori entrate derivanti dall’emersione del lavoro sommerso e dall’incremento dell’Iva” – calcola Silvestrini – e “anche dal punto di vista strettamente economico, il provvedimento comporta un impatto minimo sulle casse dello Stato, oltre a garantire minori importazioni di combustibili e un taglio delle emissioni”. Il DL 185/2008 complica l’accesso agli incentivi, ma soprattutto pone limiti massimi di spesa. Ipotizzando che l’ammontare stanziato copra le minori entrate misurate come differenza tra le detrazioni al 36% e quelle al 55%, la somma prevista per il 2008 coprirebbe solo un quarto degli interventi effettuati. “È evidente – conclude Silvestrini – che un simile provvedimento presterebbe il fianco a una valanga di ricorsi per cui probabilmente verrà rivisto”.

Dura la replica del ministro ombra dell’Economia del Pd Pierluigi Bersani: “Leggendo il decreto anticrisi emergono decisioni che un governo imbroglione si è dimenticato di dire in conferenza stampa. Lo sconto fiscale del 55% era a sostegno all’economia e all’ambiente secondo priorità universalmente riconosciute da Kyoto in poi. Chi ha realizzato l’intervento sulla sua casa nel 2008 potrà rimetterci fino a 15 mila euro”.

“Non si comprende – ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - la ragione per la quale si è deciso di cambiare un provvedimento che ha avuto un grande successo e che permetteva alle famiglie di risparmiare sulle bollette elettriche e termiche grazie alla possibilità di installare impianti solari termici, caldaie a condensazione, interventi di efficienza energetica. A meno di voler proprio limitare il ricorso a questo tipo di incentivi”. “Tutto questo – sottolinea Zanchini – scoraggerà i cittadini, confonderà le imprese sempre più interessate alle rinnovabili, con grave danno per il Paese e per la lotta ai cambiamenti climatici. Chiediamo quindi al Governo di mettere mano al provvedimento per tornare a una procedura semplice, trasparente e sicura. Per dare finalmente un segnale di voler recuperare i ritardi del nostro Paese rispetto al resto d’Europa”.

(riproduzione riservata) lettera UNCSAAL al Governo http://www.casaportale.com/public/uploads/Lettera%20Uncsaal%20al%20Governo.pdf
lettera ACE al Governo
http://www.casaportale.com/public/uploads/Lettera%20ACE%20al%20Governo.pdf

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me questa norma verrà affossata, per lo meno per quanto riguarda gli interventi relativi al 2008.
1) L'irretroattività della legge è palesemente incostituzionale ed in contrasto anche con lo Statuto del contribuente;
2) La procedura prevista per la selezione dei beneficiari, che sembra essere stata copiata da un famoso quiz di Gerry Scotti (dito più veloce) potrebbe configurarsi incostituzionale: se due soggetti hanno diritto ad un beneficio, entrambi ne devono beneficiare e non possono essere selezionate sulla base di procedure arbitrarie come quella prevista (chi controlla che sia stato efettivamente seguito il criterio del "dito più veloce"? E' giusto che uno venga escluso solamente perchè ha magari avuto dei problemi di connessione proprio nei fatidici secondi utili per l'invio?...)

Anonimo ha detto...

mi ritengo un buon cittadino italiano.
dispongo di un reddito medio ossia che mi consente di arrivare a fine mese.
credo nella possibilità di poter contribuire alla realizzazione di un mondo migliore per i miei figli.
credo nel risparmio energetico e nella possibilità di un utilizzo di fonte energetiche alternative che abbiamo un minor impatto possibile sull'ambiente.
nel 2008, ho affrontato lavori di riqualificazione edilizia contando di poter usufruire della detrazione del 55% in 3 anni; mi sono avvalso di professionisti che mi certificassero gli interventi, mi sono accertato che il responsabile della sicurezza vigilasse sulle norme, che non venissero impiegati lavoratori clandestini o "in nero". , fatture a regola d'arte con costo manodopera indicato separatamente ecc......, ho pagato con regolare bonifico, rendicontando ogni spesa contribuendo a contrastare l'evasione fiscale che affligge in nostro paese.

ora però le regole cambiano ... con valore retroattivo e non ho più la certezza del recupero; in che ho sbagliato??
Se lo avessi saputo non avrei fatto certe spese, ed ora sono in seria difficoltà e fortemente disilluso da questa manovra.

Non condivido né comprendo questo tipo di provvedimento che in soli 2 anni aveva permesso a più di 200 mila, tra aziende e privati, di fare qualcosa nel concreto, per risparmiare energia e rispettare gli impegni presi con il Protocollo di Kyoto.

Dopo che con l’emendamento all’articolo 35 del Decreto Legge n. 112 del 25 giugno 2008 furono abrogate alcune norme relative all'obbligo di certificazione energetica di edifici e l’abrogazione dell’art. 13 DM 37/08, che cancellò l’obbligo di allegare ai contratti di compravendita (di edifici non nuovi) le dichiarazioni di conformità degli impianti il D.L.185 uccide anche la riqualificazione energetica (le cifre, i tempi e le modalità sono ridicoli).
Se questo è quello che il governo pensa di fare per aiutare le imprese e l'economia non ha capito proprio nulla.
In questo modo anche chi avrebbe voluto il prossimo anno cambiare ad esempio i vetri con vetri doppi, gli infissi, mettere dei pannelli solari ecc. per lo più non ne farà nulla. Senza tener conto del danno all'erario con meno entrate per l'iva (perchè su tutti questi prodotti si paga l'iva che incide per non poco).

Nei paesi civili in questo momento stanno prendendo provvedimenti per fronteggiare la crisi che però investono ancora di più in istruzione e riqualificazione energetica.
altro che aiuti a famiglie e imprese qui si sta dalle parte di chi costruisce male e fa gli impianti peggio!

Anonimo ha detto...

come molti di quelli che scrivono in questo sito ho affrontato delle spese in vista di poter usufruire delle detrazioni in tre anni, volevo poi anche istallare dei pannelli solari perché sposo questa filosofia in pieno. Ora mi trovo in seria difficoltà e sono molto a terra sia da un punto di vista economico che morale. in questo sito potete scrivere le vostre rimostranze al governo http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp. io ho scritto chiedendo di non procedere con la conversione in legge del decreto. Ho scritto anche a delle associazioni di consumatori chiedendo se è possibile agire in tal senso promuovendo delle petizioni (nonché chiedendo un risarcimento al governo in attesa della “class action”per quanti in buona fede hanno sostenuto spese nel 2008 contando sulla legge in vigore) . Scriverò al mio comune e alla mia regione perché si facciano portatori di questa istanza, il mio vice sindaco mi ha detto che si potrebbe fare una mozione al consiglio. Non perdiamoci d’animo. Anche per i provvedimenti sulla scuola sono stati apportati (pur se modesti) correttivi. Scrivete anche voi alle associazioni e ai vostri consigli comunali. Non siamo cittadini di serie b!
L'Europa sta per varare una direttiva sull'efficienza degli edifici e Obama, negli USA, ha gia' annunciato interventi simili.



Art. 3.
LEGGE 27 luglio 2000, n.212
Disposizioni in materia di statuto dei diritti del contribuente.
(Efficacia temporale delle norme tributarie)
1. Salvo quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo. Relativamente ai tributi periodici le modifiche introdotte si applicano solo a partire dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni che le prevedono. 2. In ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti. 3. I termini di prescrizione e di decadenza per gli accertamenti di imposta non possono essere prorogati.

giorgio libralato ha detto...

Secondo Calderoli l'attuale legge elettorale è una porcata. Questa legge allora cos'è? Se ci fosse la certezza del diritto anch'io sarei sicuro che una simile carognata sarebbe respinta. Ma è solo l'ennesima in ordine di tempo. Qualcuna si ferma in tempo le altre scivolano via.
Anch'io spero nelle associazioni dei consumatori. La mia solidarietà va a coloro che hanno già avviato la pratica del 55% e che ora, pur essendo in regola, oltre che cittadini esemplari, rischiano di perdere quanto dovuto.