martedì 16 settembre 2008

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Acqualatina contro i Comuni “ribelli”.

COMUNICATO STAMPA

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Acqualatina contro i Comuni “ribelli”.

Dovevano rivolgersi alla Regione Lazio per attivare i poteri sostitutivi previsti dalla legge, ma lo potevano fare solo su apposito mandato della Conferenza dei Sindaci dell’ATO4 . Acqualatina, Armando Cusani e il suo ineffabile avvocato sono stati “impallinati” dalla sentenza del Consiglio di Stato depositata due giorni fa in Cancelleria con la quale è stata riformulata la sentenza del TAR del Lazio – Sezione di Latina n. 135/2007.
Lo scorso anno i Consigli Comunali di Aprilia, Amaseno e Cori (questi ultimi all’unanimità), facenti parte dell’ATO 4, avevano deliberato la non ratifica della Convenzione di Gestione con Acqualatina per varie motivazioni; soprattutto perché tale convenzione risultava sostanzialmente difforme dallo schema base approvato nel 1999 dalla Regione Lazio; in particolare le modifiche riguardavano l’articolo 17 bis dove si prescrive che il riequilibrio economico delle perdite della società, sono comunque a carico del socio pubblico, oltre ad altre clausole molto vantaggiose per il socio privato della società. A fine dello scorso anno ha deliberato in tal senso anche il Comune di Formia con l’amministrazione Bartolomeo.
La Provincia di Latina ha impugnato davanti al TAR di Latina quelle delibere, vedendosi accogliere il ricorso con una sentenza “bifronte”: da una parte si diceva che vi era stato un “eccesso di potere” e una non meglio precisata “mancata comunicazione” di quei Comuni che avrebbero dovuto informare l’ATO delle loro intenzioni di non ratificare la Convenzione, mentre dall’altra si rimarcava il fatto che spetta comunque ai rispettivi Consigli Comunali il “potere-dovere” di ratificare o meno la Convenzione stessa.
Non soddisfatta di ques’ultimo passaggio, Acqualatina ha proposto ricorso al Consiglio di Stato sostenendo la litania (in base ad un articolo della Convenzione di Cooperazione – propedeutica alla Convenzione di Gestione) che le deliberazioni della Conferenza dei Sindaci dell’ATO “sono immediatamente esecutive”. A dargli manforte si sono costituiti “ad adviuvandum” la Provincia di Latina e i Comuni di Minturno e Fondi (che evidentemente in questo periodo non hanno altro a cui pensare). Si è opposto il solo Comune di Amaseno, ma poi si è costituita in giudizio anche la Regione Lazio, attraverso l’Avvocatura dello Stato.
L’esito è stato lapidario: “Alla provincia di Latina non compete, in base alla normativa indicata, un autonomo potere di intraprendere iniziative davanti al giudice amministrativo per la verifica della legittimità dei deliberati degli enti locali consorziati, come invece è stato fatto con il ricorso originario che richiama un’ordinanza del Presidente della provincia di Latina che addebita alla Provincia stessa le relative spese giudiziali e non fa alcun riferimento ad iniziative assunte dalla conferenza dei sindaci e dei presidenti dell’ATO 4”.
Le deliberazioni di quei Comuni quindi restano valide.
E siccome solo pochi Comuni dei 38 facenti parte dell’intero ATO hanno deliberato sulla ratifica o meno della Convenzione di Gestione (tutti gli altri, a partire da quello di Latina, lo hanno fatto con una semplice delibera di Giunta), si apre così la strada da parte degli utenti la possibilità di citare in giudizio per danni tutti quegli amministratori locali che hanno omesso di adempiere a tale obbligo; iniziando “ovviamente” da quelli di Aprilia, dove la relativa delibera di non ratifica della Convenzione di Gestione è stata letteralmente “ribaltata” nelle iniziative assunte da quel Comune.
La scelta per “inaugurare” questo nuovo fronte di scontro ricadrà sicuramente su quegli “amministratori” che pur avendo votato a suo tempo a favore della non ratifica, oggi agevolano e coadiuvano la società nell’attuazione di iniziative già sentenziate come “vessatorie ed abusive” dal Tribunale di Latina.
Continuino pure a staccare l’acqua a presunti “morosi” (senza dare ad alcuno la possibilità di difendersi preventivamente di fronte ad un giudice terzo), nonostante la persistenza del caldo estivo, a breve “voleranno mazzate” come grandine.

Latina, 10 Settembre 2008
Il Comitato Provinciale Difesa Acqua Pubblica.

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