lunedì 29 settembre 2008

16 ore di formazione prima di entrare in cantiere

16 ore di formazione prima di entrare in cantiereIniziativa per contrastare il lavoro nero e ridurre gli infortuni in edilizia
26/09/2008 - Sedici ore di formazione prima del primo giorno di lavoro, per garantire professionalità e sicurezza ai lavoratori che entrano in cantiere per la prima volta. È questa l’importante innovazione introdotta dalle Parti Sociali – dall’ANCE e dalle altre associazioni imprenditoriali insieme a FENEAL-UIL FILCA-CISL e FILLEA-CGIL – in occasione della stipula del CCNL delle costruzioni nel Giugno scorso.

Le 16 Oresono lo strumento concreto che il sistema paritetico delle costruzioni ha individuato per ridurre gli infortuni nei cantieri. Ciò grazie ad una formazione pratica di base da acquisire prima dell’inserimento al lavoro, nella convinzione che proprio mediante una iniziale conoscenza dei mestieri di base si possano soddisfare sia le nuove richieste di professionalità, sia l’esigenza di lavorare in sicurezza.

Ogni impresa, dal primo Gennaio del 2009, ogni volta che avrà deciso di assumere un lavoratore che per la prima volta entri nel settore, dovrà provvedere alla sua formazione di base attraverso le 16 Ore prima del suo ingresso in cantiere. In questo modo viene assicurato alle imprese un servizio gratuito in grado di garantirle sul piano del rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

Secondo il Formedil il provvedimento interesserà 80.000 i potenziali nuovi ingressi ogni anno, su circa un milione e mezzo di addetti occupati nelle costruzioni. “Si tratta di un vero e proprio salto di qualità per tutti - sottolinea il Presidente del FORMEDIL, Massimo Calzoni. Con le 16 Ore le imprese potranno usufruire di un servizio gratuito e qualificato che consente loro di avviare al lavoro in cantiere mano d’opera più consapevole e soprattutto iniziata professionalmente al mestiere edile. In questi anni le esigenze produttive e la forte domanda hanno determinato l’immissione al lavoro edile di migliaia di lavoratori “inesperti”, per la maggior parte stranieri, chiamati a confrontarsi non solo con pratiche poco note, ma anche con una lingua sconosciuta. Ora grazie alle 16 Ore tutto questo sarà facilitato, consentendo da subito anche una formazione finalizzata a conoscere i rischi che l’attività edilizia comporta.”

L’attuazione delle 16 ore sarà garantita dalla capillare rete delle scuole edili che, in quanto dotate di cantieri – laboratorio, potranno assicurare quella formazione pratica che costituisce la base per accedere in maniera consapevole al lavoro edile. I due anni di sperimentazione previsti dal contratto diranno se lo strumento consentirà di ridurre le numerose sacche di irregolarità ancora esistenti. Come evidenzia Calzoni, “è importante, in primo luogo, che si percepisca l’importanza del provvedimento in termini di sicurezza. In secondo luogo dobbiamo far comprendere alle imprese e ai loro consulenti che con le 16 Ore ci sono vantaggi sul piano della regolarità, ma anche economici e soprattutto di risultati in termini di resa dei lavoratori nei cantieri”.

“Attribuiamo grandissima importanza al valore della formazione che, accanto al DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), costituisce un ulteriore elemento di contrasto al lavoro irregolare – ha dichiarato Giuseppe Moretti, Segretario Generale Feneal-Uil. Ma bisogna anche aggiungere che le 16 ore di formazione d’ingresso ovviamente non sono sufficienti, sarà fondamentale farle rientrare in un progetto di formazione continua per accrescere la professionalità del lavoratore e per fargli acquisire le norme sulla sicurezza. Questo dovrà servire a promuovere comportamenti consapevoli, e quindi più sicuri, per far fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. La formazione e l’informazione con la regolarità del rapporto di lavoro rappresentano, infatti, strumenti significativi per prevenire gli incidenti nei cantieri. È necessario, pertanto, rinvigorire l’impegno congiunto delle parti sul versante della prevenzione e nella lotta al lavoro nero, mediante il consolidamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva e con l’introduzione della Congruità rapportata ai Contratti Collettivi sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente maggiormente rappresentative a livello nazionale, perché il lavoro non è una guerra e da Governo e imprese ci aspettiamo una scelta irrevocabile a favore della sicurezza.”


Fonti: Ufficio Stampa Strategie & Comunicazione e Ufficio Stampa FeNEAL-UIL
(riproduzione riservata)

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