martedì 22 aprile 2008

Quattro opzioni per i verdi

Quattro opzioni per i verdi
Leggendo vari analisi, commenti e sentenze degli esperti di politica, i verdi e gli ambientalisti, i pacifisti e i protettori dei diritti civili e sociali avrebbero 4 opzioni:
- entrare nel pd (o nell’Italia dei valori);
- rimanere per ricostruire il movimento verde ed ambientalista;
- confluire nella sinistra arcobaleno;
- far rinascere le liste civiche verdi locali in una federazione nazionale in difesa dei diritti civili e sociali, contro la casta, per ridurre i costi della politica e far riappropriare i cittadini delle scelte e della politica.
1. entrare nel pd (o nell’Italia dei valori);
può essere la soluzione buona per coloro che pensano di essere buoni per la politica sempre comunque questa e i soggetti che la compongono cambino, disposti a perdere origini e caratteristiche perché omologati e alla moda è bello. Il genere mutante oppure mi adeguo, se cade il mondo mi sposto, sto con il più forte.
2. rimanere per ricostruire il movimento verde ed ambientalista
Per coloro che non si rassegnano di aver sbagliato con la logica del meno peggio, che pensano che chi ha retto gli ultimi 10 anni di un partito autoreferente e senza base non si deve dimettere o che è disposto a dimettersi e lasciare spazio agli altri.
Per tutti quelli che pensano che dalla casta si può uscire.
3. confluire nella sinistra arcobaleno
per quelli di sinistra, ex comunisti, perché comunque un rappresentante bisogna averlo a costo di perdere la propria identità.
4. far rinascere le liste civiche verdi locali
Per chi pensa che la ragione storica della nascita dei verdi è ancora attuale, che dopo il male del partito il seme ha continuato a germogliare in centinaia e migliaia di comitati e di associazioni di gente e cittadini che raccoglie le firme che protesta e che propone, che chiede un altro mondo governato non dalla cupidigia dei soliti affaristi a qualunque prezzo ma dalle necessità del territorio.
Per chi lotta contro la casta, i costi della politica, per chi vuole dialogare e cercare soluzioni condivise e partecipate, per chi pensa che in casa propria, nel tuo giardino e quartiere, nella tua strada e nel tuo paese, nel tuo comune e nella tua città puoi decidere tu e non lo speculatore di turno.
Per chi pensa che tutti i diritti civili e sociali siano parte e sale della democrazia.
Per chi sostiene che nessuno è indispensabile e tutti siamo utili, ciascuno può e deve fare politica, ognuno può rappresentare gli altri a turno perché la politica è una parte della vita, della giornata, del lavoro.

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