venerdì 18 aprile 2008

Mazzocchio cattivi odori, le istituzioni e la televisione

Oggetto: Mazzocchio cattivi odori, le istituzioni e la televisione
Se i cittadini dopo essersi rivolti continuamente per anni alle varie istituzioni competenti, dal comune alla AUSL, dall’Arpa al Tribunale, dall’amministrazione provinciale a quella regionale, dai servizi medici alla prefettura non hanno ottenuto le risposte sperate e attese, si sono rivolti alla televisione nazionale per avere una speranza vuol dire che qualcosa non funziona.
Se lo stesso comune chiede per mesi esami, sopralluoghi e analisi che dopo l’effettuazione (quando vengono svolti) arrivano dopo mesi, significa che mancano le risorse per dare le risposte in materia di salute e ambiente?
Se vengono convocati incontri, tavoli tecnici tra le istituzioni quindi tra soggetti al di sopra delle parti e dotati di capacità riconosciuta, autorità, competenza, desiderio di agire per il bene comune, ma l’insoddisfazione rimane vuol dire che il problema è troppo grosso per essere risolto?
Se la stessa amministrazione comunale, stando alle notizie degli organi di informazioni, nonostante gli obblighi di legge per effettuare la raccolta differenziata, gli incentivi per l’attuazione della stessa, il risparmio (evitando la discarica) di circa 250 mila euro l’anno, la prospettiva di aumentare i posti di lavoro nella raccolta dei rifiuti, la vantaggiosa offerta economica per conferire all’interno del comune il compost questo non accade cosa significa?
Se l’attuale maggioranza che si era proposta aveva indicato tra i punti qualificanti del programma elettorale la raccolta differenziata, se di fatto l’amministrazione è dissestata e quindi ha necessità a diminuire costi e migliorare i servizi, questo, nonostante le proposte favorevoli non accade a cosa si deve? A mancanza di fiducia? Di condizioni tecniche? Alle notizie riportate sugli organi di informazione di presunti reati? Alle proteste della gente?
A nessuno viene in mente che dopo 4 anni di proteste, denunce, segnalazioni, ricoveri, malori ripetute, aziende costrette a sospendere l’attività produttiva, notizia di animali morti, di presunto inquinamento non si intravede una via di uscita che, forse, la soluzione dovrebbe essere diversa?
Forse i cittadini, per avere le risposte sperate, devono promettere, come ha fatto un leader politico che ha ottenuto un successo elettorale senza precedenti, di passare a forme di protesta più forti?

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