lunedì 24 marzo 2008

Sabaudia, Pontinia e i comuni ricicloni

Oggetto: Sabaudia, Pontinia e i comuni ricicloni
Sembrerebbe, dalle notizie riportate in questi giorni sulle cronache locali, che i dati del comune di Sabaudia sulla raccolta differenziata siano stati aumentati rispetto ai dati reali.
Questo lo verificherà la magistratura.
Potrebbe anche essere, se l’ipotesi riportata dagli organi di informazione venisse confermata, che il comune di Sabaudia e quindi i suoi cittadini, abbia ricevuto dall’amministrazione provinciale un contributo non dovuto.
Il riferimento è ai contributi che l’amministrazione provinciale elargisce ogni anno ai comuni che ottengono i migliori risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.
Sempre se venisse confermata tale ipotesi, i comuni che invece, al posto di quello di Sabaudia, avrebbero dovuto ottenere un contributo per la riduzione dei costi della differenziata tale contributo non l’hanno certo ricevuto con danno loro e dei loro cittadini amministrati.
Tra questi ci potrebbe essere quello di Pontinia.
Pontinia 24 marzo 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato


Domenica 23 Marzo 2008 IL MESSAGGERO "comune riciclone? sì ma col trucco"
di EBE PIERINI
U na vera e propria moltiplicazione dei rifiuti umidi. Nel tragitto tra Sabaudia e Pontinia l'immondizia sarebbe lievitata. E' quanto cercherà di chiarire la procura della Repubblica di Latina. In sostanza sarebbero stati trasportati rifiuti organici provenienti dal Comune di Sabaudia presso la Sep di Pontinia ma sarebbero stati contraffatti i modulari aumentando la quantità dei quintali conferiti poi diventati concime organico. Per denaro? Per innalzare la percentuale di raccolta differenziata a Sabaudia? L'indagine ha preso il via nell'ottobre del 2006 allorquando il Consorzio Formula Ambiente, che gestisce il servizio di raccolta rifiuti del comune, ha presentato un esposto nel quale si professa parte lesa e fa riferimento alle dichiarazioni di un dipendente che avrebbe ammesso l'alterazione dei pesi dei rifiuti. Esiste infatti una registrazione audio effettuata, pare fortuitamente, tra due dipendenti della Formula Ambiente, nella quale si fa riferimento a presunte pressioni subite da uno dei due da parte dell'ex assessore all'ambiente Enrico Gambacurta affinché venissero gonfiati i quantitativi. Su disposizione del pm Giuseppe Miliano il Nipaf ha effettuato controlli sui camion del trasporto rifiuti e sui formulari che attestano le avvenute operazioni di scarico. E quattro persone sono finite sul registro degli indagati. Si tratta appunto dell'ex assessore all'Ambiente; di A.L., il dipendente che avrebbe fatto ammissioni in merito alle alterazioni; di A.D. e V.U. rispettivamente pesista e amministratore delegato della Sep. L'accusa è quella di truffa in concorso tra loro. Pare che attraverso un controllo incrociato tra formulari e targhe dei camion utilizzati sia emerso che in alcuni giorni sarebbe stato dichiarato lo scarico di quantitativi 4 - 5 volte superiori alla portata del mezzo utilizzato che è di 10 quintali. A conti fatti, se dovessero essere confermate le accuse, il Comune di Sabaudia avrebbe subito un danno economico di circa 20.000 euro. E sembra anche che, ripercorrendo la tracciabilità dei rifiuti, sia risultato che uno stesso autista avrebbe, nel medesimo orario, con due mezzi diversi, conferito rifiuti presso la Sep. Il consorzio Formula Ambiente si è difeso sostenendo che non avrebbe avuto nessun interesse ad alterare i pesi in quanto viene retribuito mensilmente dall'ente. Nei prossimi giorni le persone coinvolte nell'indagine saranno con ogni probabilità sentite dal pm Miliano. «Sono completamente estraneo alla vicenda - dichiara Enrico Gambacurta - I pesi dovevano essere vidimati da ditta e settore ambiente. Come mai nessuno si è accorto dei pesi eccessivi? La mia unica colpa è stata quella di non essermi sostituito a chi era deputato a effettuare quei controlli».

3 commenti:

quiuquio ha detto...

Buona sera,

Mi chiamo Robert Parcus e sono uno studente. Facendo una ricerca su google, ho notato che la maggior parte degli articoli riguardanti la Sep provengono dal suo blog. purtroppo però mi risulta difficile tracciare una storia precisa di questa ditta, visto che le informazioni spesso sono mischiate con altre, oppure fanno riferimento a fatti accorsi in precedenza e dei quali non sono a conoscenza. Potrebbe aiutarmi con una sorta di riassunto? Aparte il fatto che questa ditta fa un lavoro che non piace, vi sembra che si comportino in maniera responsabile oppure l'avversione popolare di cui "godono" è dovuta anche al modo in cui svolgono il loro lavoro? grazie dell'aiuto anticipatamente.

Robert

giorgio libralato ha detto...

Intanto salute questo studente Robert Parcus e lo ringrazio per l'intervento. Tracciare la storia di questa ditta è difficile per alcune considerazioni. Intanto mi risultano in corso alcuni procedimenti in tribunale sia di carattere civile che penale con l'intervento mediatore della Prefettura. Non so se la domanda è riferita a ciò oppure all'andamento amministrativo e di protesta. Diciamo che l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività viene rilasciata su un capannone esistente (non ho capito se di proprietà di un'altra società esistente oppure con la locazione concessa dal curatore fallimentare della precedente proprietà) dalla Regione Lazio. Diversi sono le prescrizioni alle quali dovrebbe sottostare l'attività di compostaggio, tra queste quelle di non causare odori molesti. Poi vi sono (o vi erano) 2 attività (definite Sep 1 e Sep 2). Difatti frontale a quella di compostaggio (su altro capannone esistente) vi era l'attività di riciclo di materiali vari (carta, vetro, metalli, plastica) il cui capannone è andato a fuoco nella scorsa estate. Ovviamente i problemi maggiori sono denunciati dall'attività di compostaggio che nell'estate di 4 anni fa a causa degli odorori molesti percepiti per intere giornate anche a Pontinia, quindi ad oltre 10 km di distanza, ne hanno provocato diverse chiusure. Altra chiusura nell'agosto 2006 in seguito alla moria di una decina di pecore. Successiva chiusura nell'inverno 2007 per odori molesti. Dalle notizie di giornale ci sarebbe stato un rinvio a giudizio del responsabile della società. Altri fatti vengono attribuiti nell'articolo sopra citato. Il capitolo è comunque complesso ed andrebbe approfondito con maggior tempo per ricostruire le varie vicende. Io personalmente sono stato più volte sul posto in quanto tecnico di parte in difesa del comitato dei cittadini in una causa civile per richiesta riconoscimento e risarcimento danni in corso. Mi risulta (notizie della scorsa settimana) che non siano ancora state effettuate le analisi richieste da cittadini (e forse anche dal comune) negli ultimi 2 mesi.

Ma credo che il senso della richiesta sia di capire, al di là della cronistoria, le ragioni delle proteste.
E' chiaro che gli odori molesti ci sono stati, che hanno recato fastidio agli abitanti così come a numerose aziende e lavoratori della zona industriale che hanno più volte protestato.
E' facilmente comprensibile che una tale attività possa recare fastidio.
Altrettanto è ovvio che vi siano strumenti e metodi per mitigare ed abbattere emissioni e fastidi.

Non sono un esperto del settore ma credo vi siano alcuni problemi di fondo.
Le dimensioni dell'attività, l'ubicazione logistica, le caratteristiche degli impianti, il metodo di lavoro.
D'altronde ho fatto una ricerca su internet (quando mi sono occupato professionalmente della questione) e sui testi professionali.
Per fare un impianto di compostaggio c'è bisogno di spazi maggiori e di altro tipo di investimenti.

Mi pare di essere stato il primo a dire chiaramente e pubblicamente come avrei affrontato la questione.
Con una società pubblica (inizialmente pubblico - privata) che abbia un comitato di verifica e controllo aperto ai cittadini, con un finanziamento pubblico.
Questo può essere attuato solo con l'intervento della Regione.
Ma non mi pare nessuno abbia voglia di seguire questa strada.
Se non ho risposto alle domande mi riscriva.
Grazie

Unknown ha detto...

Talmente bravi che avete favorito mafia capitale che geni