lunedì 17 marzo 2008

193 impianti contestati in Italia, c'è anche Pontinia

Record di impianti contestati: 193 nel 2007, con una prevalenza di infrastrutture per la produzione di energia.
Al 9. posto di questa classifica la centrale a turbogas progettata per Campo di Carne ad Aprilia.
Le motivazioni sono di un Paese che non ha più fiducia nella politica e nelle imprese. Si sente tagliato fuori dai processi decisionali, non vede tutelata la propria salute, il territorio, l’ambiente. La conseguenza è il blocco indifferenziato di ogni progetto che cambi la situazione pregressa.
Le cause sono disparate, ma tutte si possono riassumere nella carenza di informazione, da parte dei media stessi innanzitutto, che, come emerge dall’Osservatorio, danno una visione spesso parziale del problema, evidenziando solo le ragioni contrarie all’opera. Le imprese poi non intervengono per invertire questo processo, se non quando una crisi è già in atto.
Anche Pontinia risente della grande sfiducia verso la classe amministrativa.
Con l'elezione nel 2003 del sindaco di an e della giunta di destra si è dato il via ad una serie di clamorose proteste.
Da quella dei coltivatori diretti che hanno occupato per mesi piazza e strade, agli operatori della Trasco, ai genitori per peggioramento di mense e trasporti con conseguente aumento dei costi, al dissesto preventivo solo per citare alcuni casi.
Poi il progetto dissennato del corridoio tirrenico meridionale, l'inceneritore, la scelta di aderire ad acqualatina contestazioni che hanno fatto nascere comitati e movimenti che hanno originato le più grandi manifestazioni di Latina.
Per arrivare poi al progetto delle biomasse respinto in conferenza di servizi grazie all'opposizione di un cittadino di Pontinia.
Quindi la turbogas.
Per fortuna non tuttta l'ex maggioranza di destra voleva un simile disegno distruttore e si è fatta da parte sfiduciando il sindaco con un'amministrazione che sta riportando concordia e serenità, aggregazione, condivisione e fiducia.

Ma la fiducia verso gli enti superiori scarseggia.
D'altronde si tende a decidere dall'alto su un territorio che non si conosce, che spesso si vuole depredare e rovinare ma che i cittadini tendono a difendere con sempre maggiore forza, conoscenza e convinzione.

Però c'è bisogno di confronto e di scelte condivise.
Per questo dopo i pochi dibattiti pubblici si è dato vita a blog e mail list che affrontano i vari problemi di Pontinia.
Ancora centrali a turbogas e biomasse, inceneritore, antenne di telefonia mobile, ai quali si sono aggiunte l'ex mercato coperto e Mira Lanza, ma anche i beni ex onc, la discarica dei Gricilli.
Pontinia ha due grosse speranze nella persona del sindaco e dei suoi cittadini che pur votando a destra alle elezioni politiche, poi alle amministrative scelgono chi sta dalla parte del territorio e dei cittadini.
C'è però bisogno di un maggior confronto e di informazione.
Solo questi possono tornare a dare fiducia ai cittadini, non solo al sindaco ma all'intera classe dirigente per scegliere chi sta dalla parte dei cittadini e chi invece pensa solo al proprio tornaconto personale.
Pontinia 17 marzo 2008 Ecologia e Territorio Giorgio Libralato


193 infrastrutture contestate in Italia nel 2007
Il Nimby Forum ha presentato i dati sulle contestazioni territoriali

17/03/2008 - A un mese esatto dalle elezioni politiche 2008, Nimby Forum® ha presentato i dati del proprio Osservatorio Media sulle contestazioni territoriali ambientali, argomento centrale dei programmi elettorali dei principali candidati. Record di impianti contestati: 193 nel 2007, con una prevalenza di infrastrutture per la produzione di energia.

Ne hanno discusso il 13 marzo scorso a Milano esponenti dell’amministrazione pubblica locale, associazioni ambientaliste, esponenti del mondo dell’industria.

La questione ambientale, le problematiche legate alla situazione energetica e allo sviluppo infrastrutturale del Paese sono al centro del dibattito quotidiano. Il problema è sentito dalla popolazione, dai media e dalla politica. Proprio quest’ultima, in particolar modo in periodo di campagna elettorale, fa del superamento delle opposizioni nel Paese il proprio vessillo.
Una nuova politica energetica, nuove scelte in ambito infrastrutturale e per il superamento delle emergenze assurgono a uno dei temi più importanti dei programmi elettorali dei principali candidati premier italiani. Non solo. Viene utilizzato proprio il termine Nimby per descrivere il fenomeno di opposizione incondizionata che porta la nazione alla paralisi e che deve essere superato, nelle intenzioni dei leader politici.

Nimby Forum® ha intercettato la centralità di queste tematiche nella questione nazionale istituendo nel 2004 un Osservatorio Permanente che studia come il fenomeno viene riportato dai Media, con un’analisi costante della stampa italiana. Proprio il mondo dei media è specchio fedele di quanto accade nel Paese e riporta quotidianamente di opposizioni alla costruzione di grandi opere. Sono infatti oltre 4.100 gli articoli censiti sul tema in un anno, con picchi di 46 articoli in un solo giorno. E la parola Nimby è citata in oltre 510 articoli per descrivere il fenomeno.

I dati della terza edizione dell’Osservatorio Nimby Forum® fotografano un Paese che non ha più fiducia nella politica e nelle imprese. Si sente tagliato fuori dai processi decisionali, non vede tutelata la propria salute, il territorio, l’ambiente. La conseguenza è il blocco indifferenziato di ogni progetto che cambi la situazione pregressa.
Le cause sono disparate, ma tutte si possono riassumere nella carenza di informazione, da parte dei media stessi innanzitutto, che, come emerge dall’Osservatorio, danno una visione spesso parziale del problema, evidenziando solo le ragioni contrarie all’opera. Le imprese poi non intervengono per invertire questo processo, se non quando una crisi è già in atto.

In questo quadro ha assunto un nuovo ruolo anche la politica, dando al fenomeno Nimby una nuova caratterizzazione. Le opposizioni si sono infatti spostate dalle strade ai palazzi della politica: il blocco è causato da carenze normative, mancanza di programmazione, discordanze decisionali tra istituzioni locali e nazionali. E la politica cavalca il malcontento, fa un uso distorto delle opposizioni che orienta a fini elettorali. Come superare dunque il malcontento in un Paese che conta 193 impianti contestati, con proteste che riguardano tutta la penisola, da nord a sud? Come rendere i cittadini più consapevoli e informati da media che per il 62% riportano posizioni negative e la voce solo di alcune delle parti in gioco (nel 39,4% sono presenti le dichiarazioni di amministratori pubblici locali e nel 24,3% di comitati di cittadini e solo per il 5,2% dell’azienda costruttrice)?

C’è bisogno di un ritorno del senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, una visione del futuro che porti a una programmazione di sviluppo nel lungo termine. Per fare questo l’Italia deve ritrovare il senso del bene comune, cercare un rinnovamento delle procedure democratiche nella convinzione che tutela del territorio e sviluppo possono e devono convivere, per riuscire ad andare oltre il giardino.

Nimby Forum® attraverso le analisi dell’Osservatorio e le attività del suo progetto cerca di contribuire alla diffusione di una nuova cultura ambientale, di stimolare il dibattito sul tema e il confronto tra le varie parti sociali.


Al Convegno Nazionale del 13 marzo hanno partecipato l’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, il Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza insieme a Bruno Tabacci, Commissione Bilancio e Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche presso la Camera dei Deputati, Chicco Testa, Presidente Roma Metropolitane, Luisa Todini, Presidente Todini Finanziaria e Fabio Terragni, Presidente Autostrada Pedemontana Lombarda.
Il dibattito è stato moderato da Antonello Piroso, direttore Tg La7 e Paola Maria Anelli, Rai - TgR Lombardia.

A margine del Convegno è stata distribuita la pubblicazione completa dei dati della III edizione dell’Osservatorio Media Permanente Nimby Forum®. Quest’anno il volume è completato da contributi del linguista Tullio De Mauro sulla diffusione del termine Nimby in Italia e di Patrizia Ravaioli, Presidente dell’Associazione Pimby, sui casi di buone pratiche del Paese. Sono presentate inoltre interviste a Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente; Paolo Costa, Presidente della Commissione per i Trasporti e il Turismo del Parlamento europeo; Beppe Grillo, attore e blogger; Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, e al corrispondente da Parigi di “Internazionale” Giampaolo Accardo.


Fonte: ARIS Agenzia di Ricerche Informazione e Società

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