sabato 2 febbraio 2008

giornata mondiale zone umide e Gricilli

Oggetto: giornata mondiale zone umide e Laghi del Vescovo (Gricilli)
Oggi si celebra la sesta giornata mondiale delle zone umide.
Nella provincia di Latina sono state individuate le aree “Lago di Caprolace 14/12/76 Lazio 229 ha”, “Lago di Fogliano 14/12/76 Lazio 395 ha”, “Lago di Sabaudia 14/12/76 Lazio 1,474 ha”.
Tra le altre zone umide della provincia di Latina i laghi del Vescovo (Gricilli) nel comune di Pontinia in quanto Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS)
Carta generale della Regione IT6040003,Laghi Gricilli SIC (B)Regione Biogeografica Mediterranea.
In questi giorni l’ennesima denuncia di degrado ambientale, da parte della rete no turbogas di Pontinia, ha riguardato proprio la vasca di espansione adiacente gli stessi Laghi ed è stata prontamente bonificata con l’intervento del consorzio di bonifica, del comune di Pontinia, dell’Arpa e della Regione Lazio.
Questa discarica è salita alla ribalta regionale (se n’è occupato il TG3 e la cronaca romana de La Repubblica) e nazionale (servizio del TG5), speriamo il clamore suscitato serva a far approvare in breve tempo il progetto di monumento (o oasi o parco) naturale con conseguente finanziamento e attivazione delle attività di tutela, valorizzazione e salvaguardia dei Laghi Gricilli.
La Convenzione sulle Zone Umide, meglio conosciuta come la Convenzione Ramsar, è un trattato
intergovernativo adottato il 2 febbraio 1971 nella città iraniana di Ramsar, e rappresenta il primo dei
moderni trattati intergovernativi sulla conservazione e l’uso sostenibile delle risorse naturali. La sua
missione infatti è “la conservazione e l’uso corretto delle zone umide tramite l’azione nazionale e
internazionale di cooperazione per raggiungere uno sviluppo sostenibile”.
La Convenzione di Ramsar, con 157 parti contraenti, tutela nel mondo 1.675 siti (dati della
Conferenza Ramsar aggiornati al 1 settembre 2007) pari a 150.2 milioni di ettari, un’area grande più
del Portogallo.
Nel 2003, in occasione dell’Anno Mondiale dell’Acqua indetto dalle Nazioni Unite, il Ramsar
Bureau ha promosso per la prima volta la Giornata Mondiale delle Zone Umide, con l’obiettivo di
ribadire l’importanza della tutela delle zone umide nel mondo come habitat fondamentali per la
conservazione del patrimonio biologico della Terra.
Cos’è una zona umida
Le zone umide sono le "aree quali stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti
con acqua stagnante o corrente dolce, salmastra o salata, comprendendo aree marittime la cui
profondità in condizioni di bassa marea non supera i sei metri" (Convenzione internazionale di
Ramsar). Sono generalmente ambienti di transizione con funzioni “tampone” tra terra e mare (es.
lagune), tra terra e fiumi (es. paludi perifluviali) o tra terra e ghiacciai (torbiere alpine) e sono
caratterizzati da significative variazioni del livello d'acqua sia giornaliere (es. ambienti sotto
l'influsso delle maree) che stagionali (es. lanche fluviali, il cui apporto idrico dipende dalle portate
fluviali), da una ricca vegetazione acquatica e da un'alta produttività ecologica.
Perché sono importanti le zone umide
Le zone umide sono ambienti che hanno un’estrema importanza sul territorio da diversi punti di
vista:
• Idrogeologico. Ricoprono un’importante funzione nell'attenuazione e regolazione dei fenomeni
naturali come le piene dei fiumi. Le paludi lungo i corsi d’acqua, ad esempio, hanno un effetto a
“spugna”: raccolgono le acque durante le piene, diluendo inquinanti e rallentando il deflusso delle
acque e riducendo il rischio di alluvioni, restituiscono, poi, al fiume, durante i periodi di magra,
parte delle acque accumulate. Sono, inoltre, importanti serbatoi per le falde acquifere.
• Chimico – fisico. Sono “trappole per nutrienti”. La ricca e diversificata vegetazione delle zone
umide conferisce a questi ambienti la capacità di assimilare nutrienti (composti di P, N) e la
possibilità di creare condizioni favorevoli per la decomposizione microbica della sostanza organica.
Sono dei “depuratori naturali”.
• Biologico, sono serbatoi di biodiversità. Paludi, delta dei fiumi, torbiere e, comunque, tutte le
zone umide sono tra gli ambienti con la più elevata diversità biologica. Rappresentano, a livello
mondiale, una delle tipologie di habitat più importanti per la conservazione della biodiversità. Tra
gli uccelli minacciati di estinzione a livello mondiale, ad esempio, 146 specie dipendono dalle zone
umide, che rappresentano il terzo gruppo di ambienti per numero di specie minacciate (dopo le
foreste e le praterie/savane).
• Produttivo. Molte zone umide, soprattutto costiere, sono estremamente importanti per la
riproduzione dei pesci e di conseguenza per la pesca. Lagune e laghi costieri, inoltre, ricoprono
grande importanza per l’ittiocoltura o la molluscocoltura.
• Fruitivo e/o educativo. Le zone umide sono utilizzate per svariate attività, tra cui il birdwatching
è divenuta simbolica grazie al cambiamento di approccio verso questi ambienti. Le Oasi WWF e
LIPU costituiscono luoghi elettivi per l’osservazione dell’avifauna acquatica e sono visitate da
migliaia di persone all’anno.
• Culturale e/o scientifico. Ad esempio, dallo studio dei profili pollinici nelle torbiere è possibile
ricostruire le vicende ecologiche, climatiche ed evolutive del territorio in cui questi ambienti sono
situati. Inoltre, molte zone umide ancora attualmente presenti testimoniano passate
Pontinia 2 febbraio 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato

Nessun commento: