mercoledì 26 dicembre 2007

Un tavolo senza carogne nere

Un tavolo senza carogne nere questo l’augurio ieri sera di Roberto Benigni.
Come non condividerlo.
Sono troppi i mestatori, gli imbroglioni, coloro che creano e favoriscono il male e la confusione oppure quelli che potrebbero o dovrebbero intervenire e non lo fanno.
La società italiana, come quella del resto del mondo, è malata del troppo e del superfluo, dell’interesse e del guadagno, dell’egoismo e del personalismo.
Giustizia, libertà, rispetto, democrazia sono diventate parole vuote nella televisione, nei giornali, a volte anche nei tribunali oppure negli uomini che ci dovrebbero insegnare a pregare, aver fiducia, sperare, chiedere e bussare.
Sono troppe le cose che non dovremmo fare per alimentare il nulla, la malattia, la morte.
Spegnere le televisioni, rifiutare promozioni e affari, mutui, finanziamenti, assicurazioni, l’ultimo modello di qualsiasi prodotto, auto sempre più potenti, pesanti, inutili, pericolose, inquinanti, la moda cioè l’obbligo impostoci da chi ci vuole deficienti.

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