giovedì 15 novembre 2007

Pontinia e la viabilità

Verbale della riunione, incontro - dibattito su viabilità e mobilità nel comune di Pontinia, presso il Centro Anziani del giorno 26 settembre 2005

L’incontro – dibattito è stato programmato per far partecipare i cittadini e le associazioni, con proposte, suggerimenti e segnalazione sui vari argomenti della vita cittadina di Pontinia, con invito esteso anche all’Amministrazione Provinciale e Comunale.
Alla presenza di quasi 30 persone è stato illustrato da Giorgio Libralato, la situazione della viabilità locale, ovviamente condizionata da quella a carattere provinciale, regionale e nazionale.
La situazione critica della viabilità nel comune di Pontinia è stata più volte segnalata, tra le cause generali:
- la mancata o insufficiente manutenzione della sede stradale;
- la scarsa o sbagliata segnaletica stradale;
- la necessità della messa in sicurezza di numerosi incroci a raso, strade;
- l’aumento della viabilità privata troppo onerosa per le attuali infrastrutture.
Premesso che nel 2004 in 12 km circa di Appia (tra la Migliara 46 e la Migliara 54) sono
avvenuti diversi incidenti gravi che hanno registrato 8 vittime, che altri gravi incidenti, come di consueto si sono verificati sulla via Lungobotte- via della Striscia, Migliara 53 (o Marittima), incroci di Borgo Pasubio e di Casal Traiano, si segnala:
- la segnaletica stradale su alcune delle strade più importanti (Tavolato, Migliara 45, Borgo San Michele-Pontinia-Migliara 48, Migliara 51) non è conforme al codice della strada ed induce in errore gli automobilisti e potrebbero provocare incidenti;
- diversi semafori dovrebbero essere sostituiti da rotonde per rendere più sicura la viabilità, ma anche per evitare code ed ingorghi (via Trieste, via Migliara 48, via Migliara 47, zona Gescal);
- molti incroci a raso dovrebbero anch’essi essere sostituiti da rotatorie sia nel centro abitato (Borgo Pasubio, Migliara 47 con via Sturzo e con via Striscia, viale Europa con via dei Volsci e via della Libertà, via Migliara 48 con via della Libertà, a Quartaccio), che in campagna (diversi incroci della Migliara 53, Migliara 51, Migliara 48, via Lungobotte, via della Striscia, via Murillo - Quartaccio);
- quasi tutti gli incroci principali, molti già elencati a proposito delle rotatorie sono al buio, con ulteriore pericolo.
- è necessario prevedere l’allargamento ed adeguamento di diversi ponti, specie in corrispondenza dell’Appia, ma anche sul Sisto (Migliara 47, 48 e 51), nell’incrocio tra la Migliara 47 e ½ e la via Striscia, sul Botte in corrispondenza della Migliara 50 e ½, 51, 53 (dove va modificata anche la visuale e realizzata una rotatoria), oltre all’adeguamento della sede stradale di Migliara 48, 49, 50 nel territorio compreso tra l’Appia e il confine con il comune di Priverno).

Centro abitato
La situazione di via dei Volsci (che è il prolungamento della strada provinciale Latina-Borgo San Michele – Pontinia che poi continua sulla via Migliara 48) è preoccupante per la quota dei coperchi dei pozzetti (al centro della strada) più alti anche di 20 cm rispetto alla quota stradale.
Nelle giornate di pioggia la strada ha poca luminosità e visibilità, per errori di progetto l’acqua ristagna dentro la sede stradale anche superando il marciapiede e nascondendo i coperchi dei pozzetti che diventano estremamente pericolosi.
Altro punto critico l’incrocio tra via Napoli e via Guglielmo Marconi, le macchine (ma anche fuoristrada, furgoncini e camioncini) sostano nell’area a ridosso dell’incrocio (quindi in divieto rispetto alla distanza di sicurezza da rispettare) limitando la visuale per chi si immette sull’incrocio che dovrebbe rispettare lo stop.
A causa della mancanza della visuale gli automezzi (con lo stop) devono necessariamente occupare l’incrocio mettendo a repentaglio la loro sicurezza e quella dei veicoli che arrivano con la precedenza.
Considerato che non è possibile la sorveglianza continua da parte delle forze dell’ordine, vista la scarsa considerazione e rispetto civico di un sempre maggiore numero di autisti, sarebbe opportuno e consigliabile installare (per chi proviene con lo stop) uno specchio parabolico per avere la visuale completa e prevenire gli incidenti.
Zone rurali e campagne
Gli incroci sulle mezze Migliare sono molto pericolosi perché la segnaletica di stop non sempre è chiara e visibile, tanto che ha causato incidenti anche mortali e scarsa è la visibilità dell’incrocio.
Inoltre il fondo stradale è dissestato con crepe, buche molto pericolose sulle quali la manutenzione è troppo scarsa, la via del Tavolato ha pericolosi avvallamenti, così come la via Lungobotte.
La via Lungobotte nel tratto tra la vie Migliare 51 e 53 oltre alle buche, crepe (dentro le quali vi cresce addirittura la vegetazione) non ha alcuna protezione verso lo stesso canale Botte.
In genere tutte le strade oltre Appia (verso la montagna) hanno grossi dislivelli (anche un metro) tra sede stradale (per il cedimento di questa) e le varie opere d’arte.
Nel tratto tra le Migliare 47 e 54, le parallele all’Appia sono state ulteriormente dissestate dal grosso traffico durante il periodo di chiusura dell’Appia.
Anche l’ordinanza della Prefettura di chiudere la SS 156 nella zona di Sezze Scalo ha provocato danni enormi alla sede stradale visto che il traffico è stato dirottato sull’Appia proprio nel tratto che si è dovuto procedere al completo rifacimento e che ha registrato le 8 vittime.
Tale ordinanza ha aumentato il percorso dei mezzi pesanti di almeno 18 km all’andata più altrettanti al ritorno, quindi è stata emanata senza considerare le conseguenze, anzi peggiorando notevolmente il carico di traffico, inquinamento ed incidenti.
La manutenzione
Veramente scarsa per il manto stradale è spesso in ritardo per lo sfalcio della vegetazione sulle banchine diminuendo la visibilità ed aumentando la pericolosità.
Pessima per garantire lo scolo delle acque dalla sede stradale, i dissesti e gli avvallamenti creano pozzanghere e ristagno d’acqua causando acqua planning e altri fenomeni pericolosi.
Basterebbe aprire gli scoli e i canaletti dalla sede stradale ai fossati laterali per eliminare l’acqua.
Rotatoria a Borgo Pasubio
I motivi che indicano la necessità della realizzazione della rotatoria:
- la diminuzione della velocità (sia in entrata che in uscita), specie in presenza di una scuola materna e di una scuola elementare;
- segnalare in modo più evidente l’ingresso in un centro abitato;
- evitare la maleducazione dei tanti che circolano per la strada e “dimenticano” di segnalare la loro intenzione di svoltare e permettere a chi ha lo stop di liberare in sicurezza l’incrocio;
- evitare che chi esce abitualmente dalla stradina laterale (a sinistra per chi entra da Pontinia) scambi la strada per una corsia di accelerazione;
- diminuire il numero di incidenti sempre elevato e ridurre anche gli effetti dell’impatto con gravi danni per i mezzi e le persone.
Asfalto drenante
Anche l’utilizzo dell’asfalto drenante, che in Italia si sta utilizzando nella strada statale 318 da Perugia ad Ancona, può contribuire a migliorare la sicurezza del traffico: con l’asfalto drenante si evita il fenomeno dell’acqua planning (lo scivolamento sull’asfalto bagnato).
A questo si aggiunge un progetto interessante di riciclaggio sul posto (quindi sulla strada in corso di manutenzione) dell’asfalto drenante che consente risparmi sui tempi e sui costi di rifacimento dell’asfalto.
Con il riciclaggio sul posto si recupera quasi tutto il manto di conglomerato, dal 75 all’85%, quindi senza doverlo conferire in discarica speciale con costi elevati e conseguente riduzione di impatto ambientale.
La lavorazione sul posto consente anche di risparmiare sui costi di trasporto e sul relativo inquinamento, su una lavorazione più veloce ed efficace, basta pensare ai vari tratti di autostrada interrotti ed in continua lavorazione.
Anche gli operatori che stendono l’asfalto avrebbero notevoli benefici per l’eliminazione di fumi ed esalazioni nocive.
Con l’asfalto drenante si ottiene la riduzione degli incidenti stradali, la diminuzione del rumore derivante da traffico, l’assorbimento degli scarichi, con il riciclo dell’asfalto una lavorazione più veloce e quindi con costi più bassi.
Mobilità pubblica
La scarsa attenzione alla mobilità pubblica degli Amministratori Locali, più attenti agli appalti che non alle reali esigenze dei cittadini, aggrava la situazione critica della viabilità.
Basterebbe ottimizzare il trasporto pubblico per ridurre notevolmente inquinamento, incidenti, costi di manutenzione.
Corridoio tirrenico meridionale
La presenza di alcuni esponenti del comitato contrario al corridoio tirrenico meridionale ha messo il punto su una serie infinita di errori, sprechi di denaro pubblico, scarsa attenzione alle necessità collettive, con scelte a vantaggi di pochi imprenditori.
Ormai archiviato un progetto che non era sostenibile nemmeno per gli stessi progettisti dell’opera che non sono stati in grado di giustificarne le spese esorbitanti per lo scarso numero di veicoli, come rilevato dagli Studi e dai convegni del Politecnico di Torino, l’Università di Milano.
Anche gli altri convegni pubblici (uno a Roma all’Università, a Latina uno organizzato da un periodico, un altro dal comitato contro il corridoio), studi pubblicati hanno dato indicazioni unanimi riassunti dagli stessi Prof. Cervellati ed Ombuen.
I danni che avrebbe provocato all’economia, all’ambiente ad ogni possibilità di sviluppo sono stati più volte elencati.
Infrastrutture provinciali e regionali
Il comitato contro il corridoio tirrenico ha più volte elencato le opere necessarie alla nostra economia, quali l’adeguamento della Pontina, della SS 7 Appia, della SS 156 (ora SR) dei Monti Lepini, alla realizzazione di tutte le trasversali verso l’autostrada, l’incremento di tutti i trasporti alternativi alla gomma.
Oltre alla mancanza di fondi ormai nota a tutti, a progetti sbagliati, ad infrazioni di tutti i tipi commessi da alcuni progettisti, mancano un’idea generale di sviluppo, società ed economia che dovrebbe guidare queste scelte.
Esattamente come avevano fatto i rappresentanti di categoria, le associazioni, le Istituzioni ai vari livelli nella scelta che era sfociata nella Delibera del Cipe del dicembre 2001 che stanziava i fondi per l’adeguamento della Pontina e le altre opere sopra elencate.
Non è possibile assistere a progetti, spesso in contrasto tra loro, che spuntano nella provincia tra aeroporti (Latina Scalo e Mazzocchio), porti (almeno 15 tra Nettuno ed il Garigliano), strade, metropolitane e altre opere.
Piste ciclabili
La pianura pontina, con il suo clima invidiabile, i percorsi pianeggianti, favorisce l’uso della bicicletta decisamente avversata da progettisti ed amministratori.
Tutte le strade sono ormai troppo strette, visto che un ciclista non può essere sorpassato senza invadere l’altra corsia dove il traffico è continuo, stesso problema per ciclomotori.
Anche la folta presenza di cittadini extra comunitari che si spostano su biciclette senza fanali e giubbotti segnalatori è diventata estremamente pericolosa specie nelle ore di buio che sono quelle di andata e ritorno per chi lavora in campagna.

Associazione Europea Familiari e vittime della strada
L’invito era stato inoltrato anche all’ Associazione Europea Familiari e vittime della strada, presente all’incontro con il rappresentante comunale, il Presidente Regionale ha inviato comunque il Suo contributo con i documenti già inviati al Sindaco di Pontinia in data 15/10/04 e 18/09/05.
I comunicati sono stati letti nell’assemblea ed hanno suscitato una certa impressione nei presenti, visto il tono accorato e l’amarezza per la continua assenza di interventi delle Istituzioni che dovrebbero prendere seri ed urgenti provvedimenti per evitare che altre vite umane si perdano.
Giorgio Libralato

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