domenica 25 novembre 2007

del museo della Malaria 2

Il Signor Anitori mi ha chiesto di occuparmi delle strutture dell'ex mercato coperto in piazza Kennedy, che sta diventando il museo della malaria.
Il Signor Anitori vorrebbe sapere se le strutture sono idonee e "se al centro della trave attacchiamo una corda e con un trattore tiriamo cade?
Tutti i costruttori che hanno visto questo dicono di si, cosa stiamo ad aspettare?
Perche un ingegnere si è sbagliato?
Li dentro ci devono entrare i bambini. Chiedi una perizia"

La normativa tecnica (vedere il DPR n. 380 del 6 giugno 2001 con successive modifiche e integrazioni www.bosettiegatti.com/info/norme/statali/2001_0380.htm - 248k -, vedere anche le norme tecniche http://www.edilportale.com/edilnews/NpopUp.asp?idDoc=10819&iDCat=17 ) detta le caratteristiche delle costruzioni a seconda delle categorie.
Dal cartello edilizio che dà le informazioni sulle attività e autorizzazioni non tratta la parte strutturale che, evidentemente, è conforme alla normativa.
D'altronde vi sono rappresentate 3 figure che hanno tale compito:
il direttore dei lavori, il responsabile dell'ufficio tecnico comunale e la Regione Lazio.
Poi i capannoni industriali che ospitano centinaia di persone, che lavorano prodotti alimentari, sanitari e farmaceutici hanno l'obbligo di prevedere, in copertura, un sovraccarico accidentale di circa 100 kg/mq e quindi non sono praticabili.
Anche le eventuali manutenzioni ne devono tenere conto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho capito. Ma tu condividi quest'opera oppure non la condividi?

Paolo Cima

giorgio libralato ha detto...

Sarebbe meglio per un geometra non esprimere giudizi, perché altrimenti gli architetti la riferirebbero immediatamente al ministro Rutelli e sarebbero guai.
A me la struttura non piace né mi sembra interessante tenerla in piedi, né la considero importante dal punto di vista storico.
Il discorso però è ampio, bisognerebbe parlare del piano regolatore e del progetto di Pontinia architettonico e urbanistica del centro “storico” che più che storico definirei di fondazione.
Non condivido le scelte urbanistiche fatte forse per altri motivi.
Detto questi e letti commenti più autorevoli, arrivati anche privatamente, aggiungo che il finanziamento è frutto di un progetto, se non ricordo male, che parte dall’ex assessore ai lavori pubblici della precedente giunta Tombolillo e quindi presentato alla vecchia giunta regionale.
Credo sia opportuno invece interrogarsi sulla necessità del museo (questo mi pare un argomento superato) e sulla necessità di una biblioteca comunale efficiente ed aggiornata (anche questo mi pare un concetto condiviso).
Detto questo un amministratore si chiederà volendo arrivare a questo risultato tra le varie situazioni possibili qual è quella che, fatte le dovute considerazioni; è la migliore?
Tradotto in italiano mi sarei chiesto costa meno demolire e ricostruire e fare una nuova struttura, oppure costruire da un’altra parte oppure recuperare altre situazioni?
E anche cosa mi consente il PRG?
Se devo rispondere da tecnico devo avere questi documenti a disposizione.
Altra domanda pertinente è quando sarà effettivo questo PRG?
In altre parole quand’è che avremo un’area mercato definitiva e regolare?